COMMENTO AL CAMPIONATO
Inter sempre più padrona del campionato: vittoria schiacciante contro il Genoa con il Milan, vittorioso contro la Roma, in seconda posizione a quattro lunghezze. Juve fermata sul pari a Verona. Ottima Atalanta vittoriosa in casa della Samp e solitaria al quarto posto.
Il Napoli vince con il Benevento e agguanta la Lazio sconfitta dal Bologna, al sesto posto in classifica. Vittoria e gloria per l’Udinese contro la Fiorentina con l’aggancio di una tranquilla metà classifica. Pari tra Spezia e Parma. Vittoria in chiave salvezza per il Cagliari contro un rassegnato Crotone. Torino-Sassuolo rinviata al 17/3.
Con un Lukaku così l’Inter potrebbe scendere in campo anche senza allenatore, questa è la verità di una squadra che se ha un limite, come abbiamo più volte già detto, è proprio quello di essere dipendente dal belga. Ma comunque la si pensi ora l’Inter domina dall’alto tutto il resto dei comuni mortali e non sembra avere intenzione di arrestare la sua folle corsa verso il tanto agognato scudetto.
Il Milan, dopo le ultime non proprio eccelse prestazioni
si riprende la scena su un campo ostico come l’Olimpico di parte giallorossa. Il goal del 1-2 è frutto di una decisione un po’ lambiccata del Var dopo che l’arbitro Guida aveva sorvolato su un pestone di Fazio su Calabria. Ovviamente la decisione del rigore assegnato non è stata presa bene da parte della squadra di Fonseca.
Quella del rapporto tra Var e arbitro in campo d’altra parte è una questione che ancora a livello regolamentare non è stata risolta del tutto e lascia ampie zone d’ombra sulle quali si possono scatenare discussioni accese…anzi accesissime visto quanto successo ieri a Roma. Comunque la squadra di Pioli si accomoda al secondo posto di damigella d’onore sperando da qui alla fine in qualche passo falso della squadra di Conte.
Ennesimo passo falso da parte della squadra di Pirlo che a Verona si fa incartare un bel pareggio…della serie…piglia, becca e porta a casa. Risultato: meno 10 dalla vetta, Ronaldo in versione Orlando furioso e sempre più in odore di…Inter…non quella di Conte ma quella di Beckham a Miami.
Forse dopo nove scudetti incassati
siamo alla vigilia di una fine del ciclo che più di un ciclo, va detto, è stato un ciclone. Bene, anzi benissimo l’Atalanta che dopo la sconfitta di misura, comunque corroborante, contro il Real, va a pestare i piedi alla Samp del sor Claudio e si porta meritatamente al quarto posto in solitaria. Bene anche il Napoli che grazie all’uscita dal coma sportivo di Mertens ne segna due al Benevento, una squadra da prendere comunque con tutte le molle del caso. Dopo le recenti scoppole finalmente un po’ di ossigeno allo “scugnizzo” Gattuso che incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel.
Chi continua invece ad essere immerso nelle tenebre più fitte dopo aver illusoriamente rivisto la luce, è la Lazio di Inzaghi. Una Lazio che, dopo la scoppola patita contro il Bayern, continua ad essere quello che appunto è tornata ad essere: una modesta compagine da metà classifica che ovviamente può perdere, eccome se può perdere, con una squadra di pari livello come il Bologna.
Vengono per la squadra malamente gestita e interpretata rispettivamente da Lotito e Tare, tutti i nodi al pettine: un mercato estivo, ma l’elenco delle assurdità non si ferma di certo a quest’ultima stagione, assolutamente fallimentare con cinque nuovi acquisti che insieme non arrivano a fare un giocatore di medio livello.
Con Musacchio acquistato, senza spendere un euro
dopo un anno di inattività e con l’affidabilità di chi dovrebbe ricominciare da zero e allenarsi per bene almeno un mese e mezzo arrivando ad essere in forma più o meno nelle ultime quattro giornate. Con un Patric che, con tutto il rispetto, troverebbe difficilmente posto anche in una squadra che lotta per la salvezza. Con un attacco che, se non segna il buon Ciro sempre più incerottato e spompato, si inceppa come una pistola semiautomatica non oliata.
Con un Correa che continua a vivere su un incredibile equivoco…soprattutto nella testa di chi continua a vederci un top player: la verità impietosa è che il nostro non vede e non vedrà mai la porta…un difetto mica da ridere per uno che era stato preso proprio con questo compito.
E infine con una difesa che risente della debolezza e fragilità endemica dei due terzi dei cosiddetti titolari costringendo Inzaghi a inventare ogni volta improbabili difensori dell’ultima ora…per la serie: tu te la senti? Allora togliti la tuta e vai là dietro a dare una mano. Sembra di essere tornati sul set del film del Borgorosso football club di sordiana memoria.
Sul resto le solite cose con una Fiorentina
che continua ad andare a spizzichi e bocconi…spesso amari, con l’Udinese che senza essere una corazzata e nemmeno un cacciatorpedieniere riesce grazie alla sagacia del suo timoniere a rimanere a galla a metà classifica così come il Bologna di Sinisa, lo Spezia e il Genoa pur sconfitto dall’Inter.
Il Cagliari da segni di ripresa anche se lo fa con la squadra decisamente più scarsa del campionato. Con il Torino inguaiato per il Covid che la sua partita contro il Sassuolo la dovrà giocare il giorno 17 di marzo e che forse non giocherà nemmeno quella di martedì contro la Lazio come abbiamo visto a sua volta inguaiata per i suoi buoni motivi.