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Europa League: per noi meglio della Champion’s

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Un pareggio e due vittorie: questo è il bilancio del penultimo turno di Europa League. Le italiane approdano tutte ai sedicesimi.

Si potrebbe dire che l’Europa cosiddetta minore per il nostro calcio è sicuramente più generosa di soddisfazioni per le nostre squadre rispetto alla Champion’s. Merito del Milan, di una Lazio vero e proprio rullo compressore e di un’Atalanta che ha finalmente dismesso gli abiti della provinciale di lusso per vestire quelli della nobile operaia.

La Lazio, già matematicamente prima e promossa, ha fatto quello che forse ci si attendeva: una lieta sgambata contro i rocciosi ma poco fantasiosi olandesi del Vitesse. Le seconde linee di Inzaghi per carità non è che abbiano incantato ma almeno hanno tenuto il campo in maniera dignitosa riuscendo a pareggiare al goal iniziale olandese grazie però all’ennesima invenzione di Luis Alberto. Quasi non pervenuto Palombi, altrettanto Murgia, soltanto buona volontà da parte di Crecco e una qualche utilità finale di Miceli ma niente di più da parte di chi continua ad essere oggetto delle attenzioni della dirigenza laziale sempre pronta ad investire pazientemente sui giovani talenti italiani.

Nota stonata della serata l’infortunio di Nani da valutare nelle prossime ore-giorni. L’asso portoghese, già non in forma di suo, rischia così di perdere quel poco che era riuscito a guadagnare in ben tre mesi di preparazione. Se continuerà così la parola fallimento potrebbe incominciare già a delinearsi per il suo caso.

Per quanto riguarda il Milan, i rossoneri asfaltano l’Austria Vienna grazie a due doppiette rispettivamente di Silva e Cutrone preannunciate dalla prima marcatura di Rodriguez. L’Atalanta invece asfalta a sua volta gli inglesi dell’Everton a casa loro anche qui con due doppiette di Cristante e di Cornelius con l’intermezzo di Gosens. Un risultato questo che ha del clamoroso se pensiamo che gli inglesi non sono di certo gli ultimi arrivati. Due partite queste, con un complessivo 10-2 che la dicono lunga su quanto le italiane possano tutte ambire ad arrivare fino al fondo della competizione.

Una competizione che, non si sa come mai, abbiamo sempre snobbato da quando si chiama Europa League e che può invece regalarci quelle gioie e quelle emozioni così difficili e quasi improponibili in Champion’s. Perché una cosa è certa: meglio vincere l’Europa League che arrivare anche in finale di Champion’s e perderla. Se qualcuno sostiene il contrario ce lo venga a dire ma soprattutto ce lo argomenti. Ci si dimentica sempre che le nostre squadre negli anni passati non hanno mai snobbato né la precedente Coppa Uefa né la Coppa delle Coppe la cui ultima finale fu vinta proprio dalla Lazio cragnottiana dei tempi d’oro.

Squadre come il Siviglia hanno trovato la loro gloria proprio dandosi anima e corpo alla competizione numero due…tenendo presente che la numero tre per importanza è a nostro giudizio proprio la Super Coppa che non trova ancora una sua logica e credibile collocazione e giustificazione. Infatti se c’è già una squadra laureatasi campione d’Europa che senso ha, ci domandiamo noi, farla scontrare con la vincitrice dell’altra coppa?

Comunque vada questo scontro aggiuntivo, la squadra che ha vinto la Champion’s rimane sempre la più forte a meno di non andare a disquisire, se vince l’altra, che è quest’ultima alla fine la migliore in Europa.. Ma allora in questo modo si finisce per inficiare la stessa validità del verdetto della Champion’s. Insomma che la mettiamo in un modo o nell’altro per noi la Super Coppa non ha alcuna utilità pratica così come la Super Coppa nazionale. Misteri del business e di chi ha l’interesse di farlo lievitare per motivi che ben possiamo immaginare.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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