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during the Serie A match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on October 17, 2020 in Milan, Italy.

Il coperchio del diavolo sul campionato

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COMMENTO AL CAMPIONATO

Il Milan si aggiudica il derby e rimane in testa al campionato a punteggio pieno. Anche il Sassuolo vince il derby emiliano e si accoda al Milan al secondo posto. L’Atalanta prende quattro schiaffi dal Napoli e rimane distanziata a tre punti dalla capolista. La Juve perde due punti a Crotone mentre la Roma va di cinquina in casa con il Benevento. La Samp ne rifila tre ad una Lazio spenta e senza ricambi. La Fiorentina si deve accontentare del pari sul campo del battagliero Spezia. Primi tre punti dell’Udinese con il Parma. Sprofonda il Torino sconfitto in casa dal Cagliari.

Dicono che il diavolo faccia molto bene le pentole ma non dia il meglio di sé nella confezione dei coperchi…e invece, guarda un po’, nel nostro campionato italico questa volta abbiamo un bel coperchio diabolico e pure bello pesante: i diavoli rossoneri, zitti, zitti e con un super Ibra, vincono anche il derby di Milano,  anche con un po’ di fortuna che non fa mai male, e rimangono lì in cima sul tetto del campionato a punteggio pieno e con l’invidia di tutte le altre big che si devono accontentare di guardarli dal basso in alto. Se possiamo coniare un attributo per la banda Pioli è quello di “beata  innocenza”, che per il diavolo sarebbe pure un po’ inusuale, e aggiungiamoci pure “giovanile sfrontatezza”. Alla squadra rossonera infatti riesce tutto molto bene quasi con irrisoria facilità a differenza delle altre che si devono barcamenare tra positivi al Covid, stremati dalla sosta delle nazionali, e infortuni vari. Appena dietro sta il signor Sassuolo di questi tempi, una squadra, quella di De Zerbi, che si candida senz’altro per un posto in Europa e che sembra fare il verso all’altra ex provinciale di lusso vestita di nerazzurro.

Dietro ancora il Napoli che, se non fosse stato tartassato dal regolamento, sarebbe primo a pari punti con il Milan. Anche gli azzurri si candidano per un posto non solo in  Champion’s ma anche e soprattutto per il podio più alto del campionato. Per la Juve discorso a parte, dopo nove scudetti consecutivi e due finali perse in Champion’s e con un cambio di timoniere, era logico e naturale che ci sarebbe stato un calo motivazionale e quant’altro non fa spettacolo. I cicli non sono eterni e di questo, senza nessun anti juventinismo preconcetto, non possiamo che esserne serenamente contenti  per il bene di un campionato che da quasi un decennio era diventato di una noia mortale.

La Roma sembra essersi risvegliata improvvisamente dal torpore letargico in cui era piombata ritrovando la verve realizzativa di chi era destinato a fare questa estate le valige. Partire è un po’ come morire e…restare assomiglia molto ad una resurrezione di vita. La Sampdoria con la sua gara coraggiosa e precisa ha messo a nudo quelle che sono le contraddizioni e gli equivoci di una Lazio destinata alla Champion’s ma allestita e costruita come se dovesse andare a fare il campionato Uisp. Non si può pensare di presentarsi sul palcoscenico nazionale e internazionale con giocatori non di categoria come Patric, Hoedt, e Diavan Anderson e senza uno straccio di ricambi sulle fasce. Il fatto di aver terminato la campagna acquisti, chiamiamola così se si può, nelle ultime 48 ore, ha fatto sì che la squadra si presentasse incompleta e con voragini ovunque. Ricordiamo che i vari Fares, Muriqi, Hoedt e in parte Perea hannodovuto fare i turisti non paganti per giorni e giorni senza riuscire a toccare un pallone quando Inzaghi avrebbe dovuto avere gran parte dell’organico a disposizione già in ritiro, ma questo non possiamo pretenderlo di certo da una dirigenza che fa dell’approssimazione e della conseguente mancanza di programmazione seria il suo marchio di fabbrica.

La Fiorentina continua tranquillamente a fare i campionati a cui eravamo abituati con un passo avanti, uno indietro e uno laterale…contenti loro. Buono lo Spezia che al suo primo campionato in A sta dando a tutti lezione di umiltà, concentrazione e bel gioco…e diteci se è poco. L’Udinese riesce a muovere la classifica dallo zero in cui era impantanata e a dare un nuovo senso ad un campionato che fino a qui non ne aveva. Non ci riesce ancora il Toro che subisce un’umiliante sconfitta casalinga ad opera di un Cagliari che è parso di una categoria superiore. E’ un rebus, come ha detto il buon Ciccio Graziani dai microfoni di Radio Sportiva, come una squadra di livello come quella granata non riesca a fare risultato…quasi quasi. lo dice lo stesso Ciccio, gli avessero pure fatto una macumba… .

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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