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Beffa Lazio

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COMMENTO AL CAMPIONATO

La Lazio in vantaggio sull’Inter si fa raggiungere e superare negli ultimi venti minuti dai nerazzurri e dice addio al sogno Champion’s. Roma terza e vittoriosa contro il Sassuolo. Juve addio commosso al suo capitano mentre il Napoli arriva al suo record storico di punti in serie A. Milan e Atalanta terranno compagnia in Europa League ai biancocelesti. La Fiorentina dice addio alle illusioni europee mentre il Toro finisce il campionato in gloria andando a vincere a Genova. Fine mesta invece per la Samp che perde anche con la Spal. Si salvano i ferraresi, i bianconeri di Udine, il Chievo e il Cagliari. Addio con lacrime per il Crotone che raggiunge in B il Verona e il Benevento.

Dopo un intero campionato condotto contro tutto e tutti, sempre lì con le migliori, si infrange per l’ennesima volta il sogno Champion’s della Lazio a quota 72 punti, due più dell’anno scorso.

La squadra di Inzaghi, dopo aver subito torti arbitrali quasi infiniti, si è arresa così come aveva fatto a Salisburgo vittima più delle sue incertezze e paure che del valore effettivo degli avversari. I ragazzi di biancoceleste vestiti si sono arenati davanti all’ennesima prova definitiva per fare quel benedetto salto di qualità nell’empireo del calcio che conta. E’ mancata la determinazione ferrea,  in questi casi essenziale come il pane, il coraggio di affondare il piede, l’esperienza, la fortuna e anche la voglia effettiva da parte della dirigenza di cambiare definitivamente rotta.

Che la Lazio non avesse una panchina degna di questo nome lo abbiamo già detto più e più volte sottolineando come i titolari si siano dovuti letteralmente consumare fino al lumicino delle loro forze durante una stagione lunghissima e impegnativa. Una stagione che avrebbe dovuto essere da stimolo alla società per dare a Inzaghi quello che gli mancava in termini di frecce al suo arco e che invece si è limitata a mettergli a disposizione tanti onesti pedalatori o giocatori a fine carriera che poco o nulla hanno dato alla causa. Chissà cosa sarebbe successo ieri se in panchina ci fossero stati altri giocatori al posto dei vari Nani, Caicedo, Di Gennaro più i due sconosciuti, e rimasti tali, portoghesi di buone speranze.

L’Inter, dopo un campionato alla ricerca di quel gioco che non ha mai trovato, ha goduto invece di fortuna, tenuta atletica oltre alla capacità opportunistica di saper sfruttare a dovere le debolezze altrui e ha senza grandi meriti preso quello che il destino favorevole le ha dato. La Roma si è confermata la terza forza del campionato all’ombra di un Napoli sull’orlo di una crisi di nervi per le incertezze sul futuro del suo allenatore e di una Juve che sabato si è congedata dal suo pubblico ma soprattutto dal suo capitano di sempre, Gianluigi Buffon. Il portierone forse continuerà ancora un anno o due all’ombra, chissà, forse della Torre Eiffel ma sarà tutta un’altra storia. Peccato per la Nazionale perché il Pierluigione nostro avrebbe meritato una simile ultima sfida eroica: se lo meritava più di chiunque altro.

Dietro la Lazio si accomodano il Milan cinquettaro contro la Fiorentina e l’Atalanta, la squadra che forse più della stessa Lazio ha stupito gli addetti ai lavori per livello tecnico, personalità e organizzazione di gioco. Il Sassuolo da l’addio al campionato dopo aver dimostrato al mondo intero quanto valga l’orgoglio e l’onore nello sport in generale e pazienza se ha perso di misura in casa contro la Roma. Il Chievo festeggia e saluta i cugini di Verona aspettandoli per giocare presto un altro derby sul palco della massima serie. Saluta pure l’Udinese contenta di aver portato a casa la pelle dopo un quarto di campionato a dir poco mortifero. Salvi pure gli spallini vittoriosi contro una Samp che non aveva più nulla da dire al campionato. Come pure salvi quelli del Cagliari che battono con l’orgoglio e la forza della disperazione l’Atalanta già ai preliminari di Europa League.

Ci resta ora il rammarico per non essere andati al mondiale, un mondiale che guarderemo in modo asettico tifando per qualche squadra simpatica purché non sia la Spagna. Ci resta da vedere anche la finale di Champion’s di sabato prossimo dove tiferemo forse per il Liverpool contro un Real Madrid che forse incomincia un po’ a stufare. Infine ci ritufferemo come sempre nella ridda di notizie sul calcio mercato estivo vera e propria fucina di sparate e contro sparate giornalistiche e anche qui sarà tifo, gioia o rammarico e delusione come sempre fino alla fine di agosto quando la ruota ricomincerà a girare.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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