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Con la Spagna basta che…se magna

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L’Italia allo Juventus Stadium riesce a pareggiare grazie ad un rigore messo a segno da De Rossi e a strappare un punto contro il rullo compressore della Spagna, fra un anno a Madrid occorrerà cambiare registro altrimenti…poveri noi.

Alla fine va bene così, gli azzurri subiscono per più di un’ora la pressione asfissiante degli iberici fino a quando questi non vanno in vantaggio grazie ad un errore di Buffon e ad una colossale dormita di tutto il reparto arretrato. Il pareggio, frutto di un rigore sacrosanto su Eder, alla fine accontenta tutti anche se domenica contro la Macedonia bisognerà cambiare qualcosa perché l’Italia vista questa sera proprio non va.

Le furie rosse iniziano l’incontro al calor blanco pressandoci alto e non facendoci letteralmente ragionare tanto che gli azzurri non riescono neppure a superare la metà campo arrivando a mala pena ad imbastire due passaggi due. La Spagna con la sua lenta ma inesorabile manovra a tenaglia, frutto di una tecnica che neanche ci sognamo, ci inchioda nella nostra tre quarti con un centrocampo che grazie ad un Iniesta formato supereroe surclassa di gran lunga il nostro. I vari De Sciglio, Parolo, Montolivo, poi sostituito con scarso apporto da Bonaventura, latitano vagando per il campo senza un costrutto e senza un’idea che sia una. L’assenza di Verratti si fa pesante come un macigno. L’unico a salvarsi in qualche modo è De Rossi autore del pareggio.

Le furie incominciano ad anellare occasioni da goal non clamorose ma comunque insistenti, prima al 19° e poi al 25°con Piquet autore di due capocciate che però non impensieriscono Buffon. La partita va avanti così con un possesso palla da parte degli spagnoli che si fa di minuto in minuto sempre più imbarazzante. Alla fine del primo tempo sarà 70% per loro e appena il 30%  per noi, il che, tradotto in poche e disarmanti parole, significa che non abbiamo toccato palla. La ripresa ricomincia da dove era finito il primo tempo con il duo là davanti formato da Pellé e Eder a vagare per il campo alla ricerca di uno straccio di pallone che non arriva, anche se, diciamola tutta, un po’ ce ne mettono anche del loro con Pellé poco mobile e fisicamente non adatto a superare in velocità i furbi difensori ispanici e con Eder assai poco reattivo dal punto di vista fisico.

Nel corso della ripresa I due verranno sostituiti da Immobile e Belotti e qui la manovra si farà decisamente più concreta e veloce.  Al minuto 55 l’unica distrazione della nostra difesa, il reparto che oggi più si salva tra le fila azzurre, mette Vitolo in condizione di trovarsi a tu per tu con Buffon che sbaglia pure l’uscita ciccando malamente la palla per il comodissimo 0-1 spagnolo. A quel punto i nostri, punti finalmente nell’orgoglio italico, incominciano a tenere un po’ di più il pallone ma soprattutto a velocizzare quello che fino a quel momento è stato un piagnisteo-suicidio tecnico tattico. Al minuto 57 Parolo su sponda di Eder manca per un pelo la deviazione vincente sotto porta, nulla di particolarmente clamoroso ma almeno un segnale che qualcosa sta lentamente cambiando. Al 64 un altro squillo di tromba: Immobile, su sponda e assist sempre di Eder, manca a sua volta la deviazione vincente ad un passo dall’estremo iberico.

Al 66° altro brivido per noi perché Diego Costa spara alto sulla traversa da posizione invitante graziandoci dalla chiusura anticipata del match. Al 67° di nuovo la Spagna con Vitolo che manda appena fuori alla derecha di Buffon. Al minuto 80 la svolta della partita con il rigore, prima non concesso poi riconcesso da un arbitro molto sotto tono per fallo evidente in piena area di Sergio Ramos su un Eder un pochino più reattivo rispetto alla prima frazione di gioco. Il tiro dal dischetto viene concretizzato con grande sangue freddo da De Rossi. A questo punto l’ingresso di Belotti al posto di Eder completa l’iniezione di ricostituente al nostro reparto avanzato, un reparto che ora assomiglia molto a quello del…Toro scatenato allenato l’anno scorso proprio dal sor Ventura.

All’85° Immobile sfiora nuovamente il goal mandando la palla appena fuori dalle parti di Florenzi che arriva un pelo in ritardo per ribadire in goal per quella che poteva essere un’azione della premiata ditta Roma-Lazio. Alla fine il possesso palla complessivo della partita rimarrà pietrificato sul 35% per noi e il 65% per loro, cose così si vedono solo nei confronti tra squadre di serie A e squadre di Lega Pro.  Per domenica comunque il mister dovrà cambiare sicuramente qualcosa…in primis scegliere da subito il duo di Piadena Immobile-Belotti, allo stato attuale molto più…mobile e veloce di quello alquanto ingessato formato da Eder-Pellé. A centro campo dovrà poi inventarsi qualcosa perché quello visto oggi proprio non va. Se è pur vero che la Macedonia non è la Spagna auguriamoci di trovare sopra di essa la…panna e non…il gelato perché altrimenti incomincerebbero ad essere dolori.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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