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Keita si beve le aspirine effervescenti

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La Lazio, grazie ad una magia dell’ex canterano, riesce a vincere contro un Bayer forte e pericoloso. Ora il ritorno a Leverkusen si preannuncia infuocato.

 

La Lazio passa all’Olimpico, anche se di misura, grazie a chi fino a ieri aveva un piede e mezzo fuori da Formello. Stiamo parlando di Balde Diao Keita il ragazzino mandato in campo all’inizio della ripresa al posto dello stirato Klose. La Lazio contro le coriacee aspirine teutoniche palesa i suoi soliti limiti di stagione, con un attacco che non punge, un centrocampo virtualmente ancora orfano del miglior Biglia e una difesa non ancora perfettamente rodata ma alla fine riesce a vincere e lo fa con il suo uomo più discusso del momento. I tedeschi volevano fare il colpaccio all’Olimpico e per la verità non sono stati, grazie al cielo, fortunatissimi.

Infatti nel primo tempo Bender fa venire un brivido gelido sulla schiena dei quarantamila dell’Olimpico con un tiro da fuori area che da una martellata tremenda al palo alla destra di Berisha. Tempo di riprendere il gioco ed ecco che Klose a sua volta ha la possibilità di far male: servito al bacio e…al brucio da Anderson, si trova a tu per tu con il portierone avversario ma si allunga il pallone fin quasi sul fondo da dove riesce a tirare lo stesso prendendo il secondo palo della serata ma…anche lo stiramento che lo terrà fermo per un bel po’ di settimane. Ci riprovano i Deutsch con Calhanoglu che da oltre metà campo si inventa una palombella micidiale che potrebbe sorprendere Berisha fuori dai pali e che costringe il secondo laziale a farsi un bel tuffo estremo per…accompagnare fuori il pallone che sembrava destinato in rete.

 

Nel secondo tempo, priva di Klose sostituito da Keita, la Lazio perde progressivamente smalto e sicurezza e subisce per metà della ripresa la pressione dei tedeschi che riescono pure a segnare con Kiessling ma, quando già il baratro sembrava essersi aperto sul prato dell’Olimpico, dopo una manciata eterna di secondi, l’arbitro annulla per segnalazione di millimetrico fuorigioco. Prima Keita si era trovato da solo davanti a Leno ma il suo tiro era andato maldestramente verso la tribuna centrale. Dopo l’acuto del K tedesco il K sponda teverina ci riprova e, su altro passaggio filtrante di Anderson, spara di piattone a cinque metri dell’estremo tedesco ma Leno devia di istinto il tiro potente ma troppo centrale. Nel frattempo al 52° entra Milinkovic al posto del giudizioso e laborioso Onazi ma la sua presenza risulterà per tutti i suoi 40 minuti praticamente impalpabile tranne che per un suo provvidenziale intervento su Kiessling: evidentemente deve ancora entrare nel ritmo partita e soprattutto negli schemi della squadra.

Dopo la sfuriata tedesca le squadre, causa la stanchezza, incominciano a concedere spazi sempre più grandi e..succulenti: in uno di questi il ragazzino dell’ex cantera blugrana, si infila con la sua velocità fulminante, si beve il suo diretto marcatore quel tanto che gli basta per  battere Leno con un destro che trasforma il pallone in una palla da bigliardo: palo interno e rete! L’Olimpico viene giù e…incominciano ad andare su le speranze di Champion’s. Con i denti e con le unghie alla fine, dopo sei minuti di recupero, la Lazio riesce a portare a casa il risultato e adesso, in vista del ritorno al Bayarena, può incominciare timidamente a sperare, anche se, ora come ora, la compagine di mister Pioli, grazie ad un mercato per lo meno azzardato, si ritrova con zero centravanti a disposizione. Cosa d’altronde prevedibile con un giocatore di trentasette primavere che al primo scatto ha finito per stirarsi e con il suo gregario ancora convalescente dalla frattura alla caviglia che l’ha tenuto fuori dal prato verde per quasi quattro mesi. In queste condizioni non ci voleva una grande scienza per capire e…provvedere in tempo.

Ora con dodici giorni a disposizione occorrerà trovare in fretta e furia un centravanti ma…viste le tempistiche lotitee nelle trattative, l’impresa sembra quasi disperata a meno che non arrivi all’ultimo secondo qualche Helder Postiga di turno che, stufo di allenarsi nel giardino di casa sua, voglia venire a farsi una bella vacanza romana. Scherzi a parte se non arriverà il bomber, quello vero, i sogni laziali rischiano di vanificarsi alle prime folate autunnali con tutte le spiacevoli conseguenze stagionali del caso, Lotito a Tare avvisati…mezzi salvati.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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