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L’Italia perde la testa…di serie

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Ai Mondiali del 2018 ci andremo come una squadra qualunque: nonostante quattro mondiali e un europeo vinti allo stato attuale siamo scomparsi dal gota del calcio mondiale. E’ bastato il risultato nell’amichevole contro il Portogallo per farci estromettere dalla corte dei miracoli. Questi sono gli oscuri meccanismi di un calcio mondiale che non ha più alcuna credibilità a livello di organizzazione ma che continua a dettare legge anche se questa legge ha da tempo perso i connotati dell’indiscutibilità e della sacralità. Conte mastica amaro e perde la sua prima partita da quando si è accollato l’oscura responsabilità di guidare quel che resta della nostra patria squadra.

Quello contro il Portogallo doveva essere soltanto un test prefestivo di fine stagione ma alla fine ha soltanto creato danni di immagine risultando per questo ben più determinante di quanto avrebbe dovuto essere. I nostri, lo sapevamo, dopo una stagione assolutamente impegnativa, stressante quasi devastante e soprattutto dopo la recente battaglia combattuta in terra croata, si sono presentati allo stadio di Ginevra con le gambe m,a soprattutto con la testa molle. In attacco abbiamo inciso poco e, ad eccezione del solo Gabbiadini subentrato al posto di un Candreva apparso stanco, le nostre bocche da fuoco sono risultate sotto la sufficienza. Stiamo parlando di El Shaarawy, di Immobile e di Sansone. Soprattutto il secondo è apparso fuori dagli schemi di Conte, alla continua ricerca dei movimenti giusti che non è riuscito mai a trovare prima di essere sostituito nell’ultimo quarto d’ora da Matri.

La partita inizia comunque con una discreta Italia e infatti al 2° Pirlo scalda Beto con una bella punizione. Quindici minuti dopo è Bertolacci a sfiorare la rete con un tiro da fuori area che fa la barba al palo. Si sveglia poco dopo il Portogallo con Quaresma che cerca di emulare Pirlo con una discreta punizione che Sirigu, stasera non impeccabile, riesce a a deviare. Al minuto 26 è Al Shaarawy che, partendo in contropiede, si accentra dalla sinistra e fa partire un bel tiro a rientrare che sfiora però il palo. Poco dopo Sirigu sbaglia clamorosamente un disimpegno e mette Varela in condizione di sparare a porta vuota ma arriva all’ultimo Ranocchia che riesce a deviare la palla prima che questa abbia oltrepassato la linea di porta. Al 35° ennesimo orrore in difesa da parte dei nostri che con un disimpegno sbagliato mettono Moutinho in condizione di tirare indisturbato ma nell’occasione Sirigu si riscatta parzialmente riuscendo a parare in due tempi.

Al 1° della ripresa i nostri sembrano dare la sensazione di aver ritrovato il gioco perduto ma Soriano, bravo a riprendere palla su una respinta corta della difesa lusitana, spreca mandando alto sulla traversa. Al 4° è la volta di Bonucci che, su cross di Pirlo, manda di testa il pallone a sbattere sul palo. Pochi minuti dopo arriva la classica doccia scozzese con Quaresma che serve da sinistra per l’accorrente Eder libero di deviare in rete per il vantaggio portoghese. L’Italia appare come tramortita e riesce a costruire qualcosa soltanto al 21° con Darmian, uno dei pochi a salvarsi, che però tira a lato di poco. Negli ultimi minuti concitati Gabbiadini impegna Beto con un bolide sul quale l’estremo lusitano si distende in volo plastico mandando in angolo. A pochi istanti dalla fine è Vazquez sostituto di Soriano a sfiorare il pareggio ma ormai siamo ai titoli di coda e il Portogallo può sorridere dopo averci fatto scivolare nel limbo dei “sanza infamia e sanza lodo“.

Italia-Portogallo   0-1
rete di Eder al 51° 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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