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Italia va bene così

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Gli azzurri pareggiano a Spalato contro la Croazia grazie ad un rigore-cucchiaio di Candreva e ad una paratona di Buffon sul rigore calciato da Mandzukic. Annullato un goal regolare ad El Shaarawy.

 

In uno stadio deserto come il Sahara in cui un colpo di starnuto avrebbe rimbombato come l’esplosione di un dum-dum, la nazionale è riuscita ad uscire indenne nel confronto con i nuovi mostri sacri del calcio europeo. Una Croazia che per la verità ha dimostrato di essere tale dalla cintola in su ma che nella difesa un po’ approssimativa denota ancora grosse pecche e discontinuità. L’Italia, diciamolo subito, avrebbe forse meritato di raccogliere qualcosa di più se non fosse stato per le clamorose occasioni sprecate a tu per tu davanti a Subasic con Pellè, Al Shaarawy e  Parolo. Conte si è affidato al 4-3-3, lo stesso che ci consentì di pareggiare con identico punteggio nella sfida del Meazza. Un modulo che ha permesso ai nostri appunto di creare non pochi grattacapi alla retroguardia croata ma che in alcune occasioni ci ha anche esposto alle loro micidiali ripartenze.

Iniziano forte i croati che si procurano subito un rigore per fallo ingenuo di Astori ai danni di Srna. Buffon, che non è proprio uno specialista in fatto di rigori, riesce con uno scatto di reni a smanacciare il tiro . Dopo lo spavento si svegliano anche gli azzurri che all’11° riescono ad andare in goal con Al Shaarawy peccato che un guardalinee da operetta annulli la rete regolare con un fuorigioco inesistente. Il problema è che, mentre gli azzurri perdono tempo a discutere e a protestare, la squadra croata con la velocità di un Tgv si porta subito a ridosso della nostra area di rigore dove Mandzukic crossa per Rakitic che insacca. Una bella frittata confezionata sia dall’errore macroscopico della terna arbitrale ma anche dall’ingenuità somma dei nostri. Comunque l’Italia non si arrende e anzi aumenta la pressione fino a quando al 23 non confeziona un pericoloso contropiede con lo stantuffo inarrestabile di Candreva ma il portiere croato per un soffio riesce ad arrivare prima sul pallone.

Al 24° si rifà viva la squadra padrona di casa con un tiro quasi a colpo sicuro di Kovacic che viene sventato da De Silvestri con una rotazione innaturale del ginocchio. Il sampdoriano esce dal campo in barella con le mani sul volto per il dolore. Al suo posto Conte manda il milanista De Sciglio. Al 32° prima occasione sciupata dai nostri con Al Shaarawy che spreca un…rigore in movimento mandando il pallone lemme lemme tra le braccia di Subasic. Al 36° la svolta della partita con il rigore concesso ai nostri per fallo di braccio di Mandzukic su colpo di testa di Pellè. Al dischetto va Candreva che, sornione come suo cugino Francesco di fede giallorossa, tira un cucchiaio che inganna l’estremo croato portando l’Italia sul pari. Alla fine del primo tempo arriva la seconda occasione d’oro per i nostri con Pellè che a non più di due metri dalla porta avversaria tira ma si fa incredibilmente parare da Subasic che riesce così a chiudergli lo specchio della porta.

Nel secondo tempo Conte è costretto a cambiare Buffon infortunato con Sirigu. Al 60° ennesima occasione per l’Italia preparata da una bella azione sulla destra del solito Candreva che scodella un invitante pallone che il faraone di testa manda alto sulla traversa…e fa tre. Al minuto 68 il laziale ci riprova ancora dalla sua fascia di competenza deliziando gli occhi dei pochi addetti ai lavori assiepati nella tribuna centrale: dopo essersi liberato del suo diretto avversario riesce a scodellare in centro un pallone che richiede solo di essere deviato in rete ma a sbagliare questa volta è Pirlo che spara alto…e fa quattro. Due minuti più tardi solita volata di Candreva sulla destra, solito cross in centro area e…solita sciapata azzurra questa volta con Parolo che riesce nell’impresa di mandare il pallone ancora tra le braccia del bravo ma anche…fortunello Subasic. Conte a questo punto decide di chiudersi mandando Ranocchia al posto di un insufficiente Al Shaarawy. Al 78° un brivido per i nostri perché la Croazia con Perisic sfiora il palo alla destra di Sirigu seguito un minuto dopo dal compagno di squadra Rakitic che davanti al portiere azzurro tira alto. Man mano che passano i minuti ci si accorge che alle due squadre in definitiva il risultato potrebbe anche andare bene visto anche che la Norvegia, terza a due punti da noi, non riesce ad andare oltre il pareggio in casa contro l’Azerbaijan.

Tutti contenti meno…l’Uefa che, sempre a caccia di nuove streghe, riesce a…scoprire una specie di svastica disegnata al centro del prato dello stadio di Spalato. Una presunta croce uncinata che con tutta la nostra volontà non siamo  riusciti neanche a vedere dalle foto messe in circolazione sui giornali e in rete e che sembra essere piuttosto il frutto della casualità in seguito alla pettinatura del campo da parte degli addetti ai lavori. Visto quello che di ben più ponderoso e grave sta succedendo nel mondo del calcio internazionale forse, messieur Platini, sarebbe ora di incominciare a pensare a qualcosa di più concreto che non andare a caccia di improbabili…cerchi di grano di origine nazional socialista. 

Croazia: Subasic, Srna, Vida, Schildenfeld, Pranijc (Vrsaljko), Rakitic, Brozovic, Olic (Rebic), Kovacic (Leovac), Perisic, Mandzukic, Ct Kovac;

Italia: Buffon (Sirigu), De Silvestri (De Sciglio), Bonucci, Astori, Darmian, Parolo, Pirlo, Marchisio, Candreva, pellè, El Shaarawy (Ranocchia), Ct Conte;

arbitro: Atkinson (Ingh) 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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