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Roma e Napoli frenano, Lazio e Fiorentina sperano

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

La Roma non va oltre lo 0-0 contro il Chievo mentre il Napoli in casa si fa riacciuffare dall’Inter a pochi minuti dal termine: ora La sfida Champion’s di questa sera all’Olimpico tra Lazio e Fiorentina può essere decisiva per cambiare gli equilibri del campionato. Milan sempre più in crisi fermato questa volta dal Verona. La Samp mette nei guai Zola e raggiunge provvisoriamente la Fiorentina al quinto posto, mentre il Genoa si fa raggiungere dall’ottimo Empoli in Toscana. Il Toro finisce la sua lunga scia di risultati positivi ed esce dal campo del Friuli con le ossa rotte e con l’Europa più lontana. Pari in bianco tra Cesena e Palermo e tra Parma e Atalanta. Stasera si gioca anche Juventus Sassuolo e potrebbe essere decisiva per il discorso scudetto.

 

Continua la maledizione dei pareggi della Roma, ben 11 su 26 incontri, e i giallorossi non solo perdono la speranza dell’altezza massima ma, quel che è peggio, ora rischiano pure di mettere a repentaglio la seconda posizione perché se stasera la Lazio dovesse vincere contro la Fiorentina i terribili cugini aggancerebbero il Napoli alla terza posizione a soli quattro punti dalla stessa Roma. Quasi identico discorso se a vincere fosse la Fiorentina perché a quel punto i punti di distacco sarebbero pur sempre cinque e quattro dal Napoli che, con i tre punti per la vittoria, non rappresentano di certo un buon viatico in vista della Champion’s senza i preliminari. Il dignitosissimo Chievo non ha dovuto faticare più di tanto per portare in saccoccia un altro  preziosissimo punto alla sua raccolta per la salvezza. E’ bastata una partita attenta con pressing alto e rapide folate offensive per tenere a bada il gigante giallorosso con i piedi di piombo, un gigante che va avanti con una lentezza sempre più pachidermica e macchinosa come se da tempo si fosse inceppato qualche cosa. Un qualche cosa che Garcia non sembra essere riuscito ad individuare visto che ogni maledetta domenica il problema sembra ripresentarsi con puntualità disarmante. Mentre il Chievo può incominciare a brindare perché il pericolo si allontana sempre di più, la Roma ora deve incominciare pure a guardarsi dietro le spalle e…non sarà un bel guardare.

Il Napoli fa tutto e il contrario di tutto mettendo in mostra i suoi soliti grandissimi pregi dalla cintola in giù e i suoi altrettanto soliti …luttuosi limiti dalla…cintola in giù. Il doppio vantaggio iniziale firmato Hamsik e Higuain sembra prodromico ad una serata di gloria ma l’Inter di Mancini non eccelsa per carità ma neppure del tutto priva di una buona dose di…attributi, va ad affondare proprio là dove il…sol tace ovvero nelle parti basse della squadra partenopea quelle appunto più…infime se paragonate con la gloria che regna indiscussa dal torace in su. Se la Roma è un gigante lento e macchinoso, il Napoli è un gigante con il torace da mister muscolo e le gambette da ballerina di minuetto. Ovvero con il secondo migliore attacco della serie A ma l’undicesima difesa, peggiore anche di quella del Chievo e dell’Empoli. La debolezza del Napoli la si è vista tutta nell’azione che ha permesso all’Inter di accorciare le distanze con Palacio: un batti e ribatti in area con gli estremi del Napoli imbambolati e fermi come gli omini del calcio balilla. Il cucchiaio finale di Icardi su rigore non ha fatto altro che mettere il dito nella ferita di vecchia data di una squadra che evidentemente incomincia a capire di non avere una coperta lunghissima: se tieni ben al caldo la testa i piedi gelano e a questo difficilmente Benitez potrà porre rimedio almeno per questa stagione.

Il Milan continua nel suo percorso accidentato e questa volta deve incocciare con la tigna della banda di Mandorlini, con le intatte capacità di nonno Toni e con il sempre più vivo Nico Lopez. Per Inzaghi potrebbe essere questa la settimana decisiva: o si fa una buona volta il Milan o si…muore suo campo.  La Samp di Sinisa assesta il colpo del KO definitivo a Zola che in questi mesi non è riuscito evidentemente a trovare la quadratura del cerchio. Un cerchio che qualcuno vorrebbe di nuovo far…chiudere a Zeman il che sarebbe addirittura paradossale: temiamo che i problemi della squadra isolana siano da ricercarsi nel mercato estivo e nella inadeguatezza di una parte dell’organico rispetto ai parametri minimi richiesti per rimanere nella massima serie. La rinuncia a uno come Astori a nostro giudizio è stata più devastante di quanto potesse essere immaginabile. E’ poi anche i tanti infortuni tra cui quello determinante di quel Marco Sau che avrebbe dovuto essere il faro e il punto di riferimento della squadra. La situazione non è ancora del tutto compromessa e, se possiamo dare un consiglio alla società, vada dritta su uno come Delio Rossi, un nome che sta iniziando a circolare da un po’ di tempo a questa parte. Con lui una Lazio non certo trascendentale riuscì ad arrivare terza…facendo i dovuti paragoni, la salvezza, con lui, potrebbe non essere soltanto un sogno. 


Il Toro, dopo una serie infinita di risultati positivi, conosce un fisiologico momento di appannamento, nulla quindi di così devastante, contro un’Udinese di nuovo in versione gran spolvero che continua ad appoggiarsi sulle spalle del vecchietto d’oro di sempre. La rete iniziale di Quagliarella (10 goal in campionato) illude la truppa granata perché Totò e un’autorete di Molinaro mettono il match nella direzione opposta sigillata dalla splendida deviazione su corner di Wague. La rete di Benassi a venti minuti dal termine e un palo colpito sempre da Quagliarella non rendono giustizia alla truppa di Ventura che non avrebbe comunque demeritato un pareggio, ora però l’Europa appare di nuovo lontana. Pari senza grandi sussulti tra Cesena e Palermo e tra Parma e l’Atalanta dello zio Edy. Quattro punti che sanno di contentino domenicale o poco più. Stasera occhi puntati su Juve-Sassuolo ma soprattutto su Lazio-Fiorentina che ora possono dire la loro per quanto riguarda il discorso Champion’s: terzo posto e…non solo. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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