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Lazio, Fiorentina e Torino: è qui la festa!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

Si accende la corsa al terzo posto perché la Lazio cala l’asso Anderson e si porta a meno due dal Napoli sconfitto dal solito grande Torino mentre la Fiorentina espugna il Meazza e si accoda al treno Champion’s. Il Milan non va oltre lo zero a zero a Verona contro il Chievo e dice quasi addio ai sogni europei. Una Sampdoria coriacea mette nei guai l’Atalanta di Colantuono anche perché in coda il Cesena vince e convince contro l’Udinese. Il Cagliari affonda contro il Verona e viene contestato. Rinviata anche Genoa-Parma in attesa di una soluzione che appare sempre più complicata. Bel pareggio tra Palermo ed Empoli. Stasera per la Roma l’ultimo treno per sperare ancora contro una Juve incerottata.

 

E’ stata la giornata della rincorsa alla Champion’s, in attesa del piatto forte di questa sera, gli appassionati di calcio si sono potuti “consolare” godendosi la cavalcata di Lazio e Fiorentina che si sono portate rispettivamente a meno due e meno tre punti dal Napoli caduto, come tanti, per mano del grande Toro formato europeo. La Lazio si avvale della “straordinaria partecipazione” di quello che ormai è diventato il faro illuminante della squadra capitolina: il…fiabesco Anderson che con un goal dei suoi da il via alla mattanza emiliana. Imprendibile il pallone telecomandato che a perfetto giro supera il pur bravo Consigli. Il brasiliano, che qualcuno incomincia già a paragonare a Neymar, però non si accontenta e, dopo essersi servito alla mensa emiliana, serve il piatto pure ai suoi commensali di squadra, prima con tre assist da favola a Re Miro, in versione Leonida, che si divora i primi due e mette in buca il terzo (e fanno trecento come alle Termopili!), e poi per…l’ultimo e definitivo Parolo sulla partita. Il Sassuolo ha l’attenuante di una difesa in emergenza quasi inventata, ma brava la Lazio, la lezione di Cesena evidentemente ha portato frutti, a saperne approfittare come dovrebbe fare una grande.

Mercoledì ci sarà l’andata della semifinale di Tim Cup contro il Napoli e di sicuro ci sarà da divertirsi o da…soffrire a seconda dei casi, ma soprattutto lunedì prossimo all’Olimpico andrà in onda la madre di tutti gli spareggi proprio contro la Fiorentina che, con l’egiziano Salah, sembra risorta dalle sue ceneri come l’Araba Fenice. Fiorentina che, proprio con il nuovo innesto venuto dalle piramidi, ha scritto in caratteri geroglifici la parola vittoria ai danni della banda nerazzurra. Fiorentina che ha imposto il suo gioco e l’evidente superiorità tattica della sua organizzazione. L’Inter con i suoi attaccanti in apnea, Podolski sembra il Gomez di inizio stagione, non è riuscita a tradurre in moneta sonante le sue tante occasioni grazie anche al portiere Neto che ha parato tutto quello che c’era da parare. Alla fine saranno proprio il portiere viola e Salah di gran lunga i migliori in campo.

Una brusca frenata per l’Inter che pensava di essere già diventata un’inarrestabile e gioiosa armata, mentre invece di strada per l’Europa c’è n’è ancora molta da fare, come molta…forse troppa c’è n’è anche per il Milan che ha dovuto fermarsi e accontentarsi di un punticino contro la ragnatela inestricabile messa in campo da un diligente Chievo, un punticino che rende, a detta di Inzaghi, il bicchiere tutto sommato mezzo pieno. Forse la verità sta invece nel mezzo ovvero nel bicchiere semplicemente riempito a…metà classifica, una metà classifica dove il Milan sembra essere sempre più inesorabilmente risucchiato, a meno otto punti dall’ultimo posto a disposizione per l’Europa League.

Un Toro dal cuore d’oro, senza volerlo, continua a fare da apripista alla Lazio perché, dopo aver tolto due punti alla Fiorentina ora ne toglie tre al Napoli, alla fine però la…resa dei conti potrebbe andare in onda proprio lunedì 16 marzo quando proprio la Lazio verrà in visita di cortesia, forse per ringraziare, all’Olimpico granata. A mettere il sigillo vincente alla partita è il solito Glik (sei reti per lui finora in campionato) con una capocciata precisa che manda la palla in buca con la geometria di un tavolo da biliardo. Il Napoli, non solo ha mancato l’aggancio alla Roma, ma ora incomincia anche a sentire il fiato sul collo delle sue dirette inseguitrici e mercoledì andrà all’Olimpico contro una squadra motivatissima e che vorrà vendicare lo sgarbo patito proprio in casa sua ad opera del Pipita.

In coda si muove qualcosa con il Cesena che vince contro un’Udinese sempre più priva di stimoli e si porta ad un solo punto dal Cagliari sconfitto in casa da un ottimo Verona. Per la squadra isolana, capace solo di “collezionare” corner con un noioso quanto sterile possesso palla, è buio pesto ma la colpa forse è anche nel manico, un manico che non ha saputo allestire una squadra sufficientemente competitiva che si è anche privata di pedine fondamentali come Astori: si sa certe scelte, anche se dettate da motivi prettamente economici, alla fine pesano eccome. L’idea poi di schierare là davanti l’unica punta Longo ha, secondo noi, acuito l’ormai storica sterilità dei rossoblu.

Il buon Zeman, forse intuendo proprio la debolezza difensiva della squadra, aveva provato, come solo lui sa fare, a puntare tutto sull’attacco mentre Zola ha cercato di dare un po’ più di coerenza e razionalità alla manovra ma la sensazione è che in entrambi i casi la coperta si è dimostrata corta. Intanto monta la contestazione dei tifosi che sfogano la loro rabbia contro squadra, allenatore e società. Un calderone sempre più in ebollizione che il presidente dovrà provare a spegnere prima che il fantasma della B incominci ad assumere fattezze concrete. Bel pari tra Palermo ed Empoli che danno spettacolo ma che non riescono alla fine a concretizzare grazie anche ai due portieri e alle rispettive ottime retroguardie.

La Sampdoria prova a riprendere il cammino verso l’Europa andando a vincere e ad inguaiare la Dea Bergamasca nella sua tana. Un’Atalanta che con il goal da attaccante puro di Stendardo pensava di aver dato un senso positivo all’incontro ma che nel secondo tempo deve inchinarsi davanti allo strapotere degli attaccanti blucerchiati che riescono nell’impresa di non far rimpiangere l’uscita dalle scene di Gabbiadini. Ennesimo rinvio per il Parma, questa volta contro il Genoa e…se non si prenderanno presto dei provvedimenti saranno dolori perché a quel punto le parti lese saranno parecchie, in primis lo stesso Parma che avrebbe diritto ad essere supportato almeno fino alla fine del campionato, e poi anche tutte le contendenti di turno che, rispetto a quelle che hanno già incontrato la squadra ducale, si ritrovano ingiustamente depauperate di possibili punti. Invece si continuano ad accumulare incontri da recuperare che finiscono in un unica voragine, buco nero di cui non si vede ancora il fondo. Intanto stasera la Roma affilerà le sue armi per cercare di sfruttare forse l’ultima occasione che gli è rimasta per dare ancora un senso ad un campionato che a livello di vittoria finale sembra già finito. In caso contrario per la Juve sarebbe già gloria mentre si aprirebbe incredibilmente la lotta anche per il secondo posto.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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