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Juve attenta alla lupa!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

La capolista viene fermata in casa da una Sampdoria un po’ corsara e la Roma ne approfitta andando a vincere in casa del Genoa: ora la distanza che separa le prime della classe è di un solo punto. Colpo della Lazio che si accomoda al terzo posto insieme alle genovesi. Il Milan travolge un lento Napoli e si porta a due lunghezze dalla zona Campion’s mentre la Fiorentina maramaldeggia contro il Cesena. Lezione di calcio del Verona a Udine. Pareggio in sordina per Cagliari e Parma. Fine della corsa del Sassuolo contro il Palermo.

 

Frena la Juve e rimonta la Roma con la Lazio e il Milan che ringraziano deferenti. La vecchia signora gioca per un tempo solo illudendo i quarantamila dello Juventus Stadium ma poi, forse leggermente sulle gambe, subisce il ritorno della Sampdoria che con Gabbiadini prima pareggia con un goal simile a quello di Grosso contro la Germania ai mondiali del 2006 e poi sfiora l’impresa con l’attaccante blucerchiato che costringe Buffon al miracolo salva patria. A Genova la Roma ne approfitta subito grazie al vantaggio numerico maturato ad inizio partita per l’espulsione di Perin per fallo su Nainggolan. Che poi il sostituto Lamanna faccia il miracolo sul rigore calciato da Ljajic poco cambia perché la Roma coglie il goal della vittoria grazie ad una prodezza di un Nainggolan sempre più leader e…fuoriclasse. A rovinare la giornata ai giallorossi, oltre al putiferio finale con mezza rissa in campo e con il presidente del Grifone a imprecare contro…Roma capitale, ha contribuito pure la gioia dei cugini che, ob torto collo, ringraziano proprio la squadra di Garcia per aver permesso loro di agganciare il Genoa al terzo posto in compagnia della banda Mihajlovic.

I biancocelesti infatti si liberano in un colpo solo delle loro ataviche paure e delle loro proverbiali insicurezze e ne “infilano” tre alla povera dea bergamasca grazie ad un sempre meno “brutto anatroccolo” Felipe Anderson ma soprattutto al sempre più verde Mauri della cui presenza in campo, pensiamo, dalle parti di Formello non si può più fare a meno. Il brianzolo quasi…brizzolato, infatti da ieri è, insieme al Felipe serbo, il nuovo capocannoniere dell’aquila, avesse bevuto anche lui alla fonte dell’eterna giovinezza di Totò? Segreti di bomber…a noi solo la volgare e banale necessità consequenziale dell’applauso sperticato e riverente.

Nel pomeriggio el Diablo stende un Napoli lento e allungato come l’anno della fame. Da scuola calcio l’azione che porta Menez al primo goal su passaggio illuminante di Bonaventura, e da video cassetta il raddoppio di testa sempre del signor Bonaventura. Ottima anche l’idea del Filippone nazionale di affidarsi all’inusitato tridente Menez, Honda e Bonaventura, un magico trio che potrebbe dischiudere le chiavi per entrare nella grotta di Ali Babà, dove sta nascosto il tesoro del pass per la Champion’s. Troppo opaco il Napoli per essere quello vero: ora alle falde del Vesuvio si parla già di mini crisi ma soprattutto di processi a Benitez.

La Fiorentina si porta ad una sola lunghezza dal Napoli dopo averne rifilate quattro ad un Cesena a cui la cura Di Carlo non sembra per ora aver portato novità positive. Boja Valero, Savic nel bene e nel male, vedi l’autogoal, Gonzalo Rodriguez e El Hamdaoui, contribuiscono alla festa in terra di Romagna. Il Palermo, sempre più sicuro dei suoi…non pochi mezzi ma soprattutto…sempre più su in classifica, pone fine alla lunga striscia positiva di un Sassuolo che fisiologicamente aveva probabilmente bisogno di tirare un attimo il fiato. L’Udinese in casa illude prima i suoi tifosi con lo stra solito goal di Totò Di Natale ma poi si fa dapprima raggiungere dall’altro “vecchietto” terribile Toni e infine superare in contropiede da Lazaros che si alza, cammina e poi… corre come un indemoniato verso l’area di rigore avversaria per trafiggere il portiere bianconero con un mortifero diagonale. L’Udinese è comunque ancora  lì tra color che son sospesi tra il Purgatorio e il Paradiso in una zona dove il pianto e lo stridor di denti possono sempre trasformarsi da un momento all’altro nell’urlo gioioso di chi approda in Europa. Il Verona invece sembra definitivamente uscito fuor del pelago alla riva della salvezza.

Il Parma e il Cagliari, incerottati, bendati e in piena fase convalescenziale, decidono di non farsi male e di prendersi un misero ma pur vitale punticino. Stasera il Toro proverà a lasciarsi alle spalle la “dead zone” del campionato ma ad Empoli sarà comunque dura, mentre il biscione nerazzurro sarà smanioso di inerpicarsi sul balcone della…cugina di Giulietta. Un tiro…mancino che i tifosi nerazzurri aspettano da mo’. Intanto vedremo cosa pescheremo dall’urna ferale di Nyon, in alto i cuori e in fuori i petti…l’Italia aspetta sempre di essere fatta.

 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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