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Nuovo decreto legge sugli stadi: le società pagheranno straordinari alla polizia

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Il Senato ha dato via libera al nuovo decreto legge che riguarda la sicurezza nella zona adiacente agli stadi. Il decreto è passato in maniera piuttosto agevole con 164 sì e 109 no, nonostante presenti alcuni punti enigmatici. Innanzitutto è stata introdotta la possibilità di utilizzo del “taser” da parte delle forze dell’ordine impegnate allo stadio, nonostante ci sia ancora qualche remora da parte del centro-sinistra, preoccupato che l’utilizzo di questi dispositivi possa danneggiare la salute di chi colpito. Un’innovazione attesa e necessaria a fronte dell’inadeguatezza degli attuali mezzi di risposta delle forze dell’ordine (scudo e manganello hanno un’efficacia limitato contro gruppi ben organizzati e pronti alla fuga).

Il punto però che più ha suscitato polemiche è il prelievo forzoso effettuato nei confronti delle società per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine. Si parla di una percentuale tra l’1 e il 3%. Tale punto ha suscitato subito la reazione negativa dei club e del presidente della Lega serie A Maurizio Beretta che così si è espresso: “Il calcio italiano (e in particolare la serie A) è un contribuente molto importante e assicura all’erario entrate dirette e indirette significative. Già da tempo inoltre copre tutte le spese relative alla sicurezza all’interno degli impianti”. La lamentela di Beretta è legittima solo in parte, perché se da una parte è molto rischioso far intervenire un attore privato nel finanziamento di una risorsa pubblica, come la sicurezza (durante gli straordinari le forze dell’ordine eseguono gli ordini della società che li paga in quel momento?), dall’altra parte è vero che le società hanno contribuito ad accrescere il clima di tensione allo stadio “stipendiando” i propri ultras.

Non ci sono dati certi a riguardo, tuttavia è cosa nota nell’ambiente calcistico che le società possano talvolta dare un contributo economico ai capi ultras (e non solo) per le trasferte, le coreografie e quant’altro. Peccato che questi stessi siano il più delle volte al centro degli episodi di violenza. Questo decreto legge non cambia dunque la sostanza della materia, lo stadio continua a rimanere una sorta di “zona franca”, dove i controlli a intermittenza permettono alla gente di portar dentro accendini, laser o peggio coltelli. Mentre gli steward assisstono il più delle volte impotenti di fronte a situazioni pericolose.

Insomma questo decreto rappresenta il classico ritocchino che cambia qualcosa per non cambiare nulla e alleviare le spese dello Stato (in modo molto pericoloso). 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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