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Francia e Germania vincono ma non convincono

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Francia e Germania riescono a spuntarla a fatica contro le due squadre africane e ora sono pronte ad affrontarsi in una partita che si preannuncia spettacolare.


Alla fine vuoi per la classe, vuoi per l’esperienza internazionale, vuoi per il tasso tecnico superiore, le due favorite di questo spezzone di ottavi passano…in terra d’Africa. Lo ha fatto per prima la Francia con una perfetta incornata di Pogba e poi con autorete di Yobo, ma la Nigeria ha fatto di tutto per non dover recitare la parte della vittima sacrificale. Una partita, quella della banda Onazi, assolutamente degna di questi ottavi. La squadra di Keshi ha infatti impostato la gara con un atteggiamento tutt’altro che remissivo collezionando occasioni da goal a ripetizione fino a una buona metà del secondo tempo. La Francia, sorniona, ha saputo aspettare e colpire l’avversario nel momento opportuno avendo anche un po’ di fortuna in occasione del secondo goal su autorete di Yobo.
Anima del motore africano è stato il laziale Onazi con la sua velocità e la sua capacità di dettare i temi offensivi per i suoi compagni. Uscito lui per una brutta entrataccia di Matuidi, (frattura della caviglia), il suo sostituto Gabriel non ha saputo fare le…stesse magie del compagno. Alla fine, come succede sempre in questi casi, è prevalso l’opportunismo e la freddezza sotto rete della squadra più quotata che passa aspettando ora la Germania per quella che poteva essere più una semifinale che un semplice quarto.
Sull’altro fronte, uguali difficoltà hanno angustiato la squadra di Loewe che si è trovata davanti un’Algeria molto ben organizzata da Halihovic, una squadra, quella nord africana, che ha impostato la gara sul ritmo e sull’aggressività a tutto campo con velocissime ripartenze che hanno messo più volte alle corde la squadra tedesca. Per supportare la propria difesa, evidentemente in difficoltà, ci ha pensato il portierone teutonico Neuer libero aggiunto in tutti i sensi della sua squadra. E’ stato infatti grazie alle sue ripetute e anche spericolate uscite fuori della propria area di rigore che la Germania ha potuto in qualche modo arginare le folate impetuose degli Algerini.
Se un appunto, può essere fatto ai coraggiosi “predoni” del deserto, è quello di una certa leggerezza in fase conclusiva, la squadra di Halihovic infatti ha fatto tutto benissimo fino a pochi metri dalla porta difesa da San Neuer ma, arrivata appunto nella zona in cui la palla deve essere messa dentro, hanno denunciato una certa mancanza di concretezza condita forse da un pizzico di inesperienza.
Alla fine ci sono voluti i tempi supplementari perché la Germania avesse il tempo di far valere, idem come sopra con la Francia, il suo superiore tasso tecnico e la sua capacità di calare l’asso pigliatutto in ogni momento della gara. Lo ha fatto con Schurrle su preciso assist di Muller, uno Schurrle che si è addirittura incespicato forse sul pallone ma che alla fine è riuscito ad infilare di tacco il pur bravo M’Bolhi. La Germania al 120 minuto ha raddoppiato con Ozil ma l’ultima parola l’ha messa l’Algeria con la rete finale di Djabou appena un minuto più tardi.
Sarà quindi Germania-Francia uno dei quarti di nobiltà che daranno la svolta a questi mondiali. Una partita questa da 1,x,2 con il 33,3% di possibilità per ognuno dei tre risultati: più equilibrio di così si muore. Stasera l’Argentina di Messi affronterà la Svizzera mentre la rivelazione Belgio se la vedrà con gli Stati Uniti: un’idea di cosa ne potrà venire fuori ce l’abbiamo ma per ora ce la teniamo per noi… .

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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