Dopo la partita giocata ieri sera contro l’Italia, (Leggi l’articolo di Roberto Crudelini), la FIFA ha richiamato ben sette giocatori costaricani per sottoporli ai controlli anti-doping.
Abitualmente i calciatori convocati per essere sottoposti a questo tipo di controlli sono due, massimo tre per squadra. Ieri il Costa Rica ha vinto, ma ha subito un’ingiustizia: il rigore negato sull’intervento di Chiellini, autore di altri passaggi sbagliati e colpevole sul gol. Un’altra ingiustizia, in questo caso si parla di discriminazione, è stata quella operata dalla FIFA nei confronti dei costaricani.
Christian Bolanos, Diego Calvo, Bryan Ruiz, Keylor Navas, Michael Barrantes, Celso Borges e Marco Urena sono stati i ragazzi sottoposti ai controlli. La nazionale rossoblù ha espresso la sua sorpresa ed il suo disappunto, constatato come i programmi della squadra prevedessero un ritorno immediato al quartier generale di Santos. Questo potrebbe sballare i programmi di allenamento, precisa la portavoce della selezione costaricana Gina Escobar.
“Se volete potete fare controlli su tutta la squadra, tanto non succede niente“: del portiere Keylor Navas, a seguito delle anomale verifiche antidoping. “Quanto è successo è una mancanza di rispetto“. Navas ha poi sottolineato che gli italiani sono stati sottoposti agli abituali due controlli. Il portiere ha infine aggiunto: “l’importante è continuare su questa strada nei Mondiali e continuare a vincere, possono anche chiamarci tutti”.