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Juve: la carica dei…102. Parma: inno alla gioia

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

L’ultima di campionato ha emesso gli ultimi verdetti: primo fra tutti quello dei punti in tripla cifra di una Juve da asso pigliatutto. Fa fin effetto vedere 102 punti stampati là nella classifica finale. Un colpo d’occhio ad effetto anche se i 102 punti del nostro campionato equivalgono a mala pena ai 75 di quello spagnolo, comunque i tifosi juventini hanno avuto ragione a gioire lo stesso soprattutto se quei, quasi superflui e ridondanti, punti sapranno essere un buon punto di partenza verso auspicati traguardi continentali.

Hanno iniziato sabato Udinese e Sampdoria suonandosele  di santa ragione: un 3-3 finale che fa sperare ad entrambe in un futuro un pò meno anonimo di quello attuale. La Roma è stata vittima dei perfetti sortilegi del mago Gasperini grazie a Fetfatzidis che, da solo davanti al portiere giallorosso, mantiene la freddezza e la spietatezza necessarie per condannare la Roma alla terza sconfitta consecutiva. Cosa che non cambia per nulla la marcia trionfale della banda del sergente di ferro Garcia che promette battaglia dura senza paura a partire da fine agosto, la Juve è avvisata. Juve che va a cogliere l’ultimo degli obiettivi della sua trionfale stagione sulla pelle dell’ennesima”vittima” di turno, l’ormai appagato Cagliari. I 102 punti sono stati in Europa superati una sola volta  dal Celtic Glasgow, arrivato a quota 103 nel 2002 anche se francamente, con tutto il rispetto per gli scozzesi, il loro campionato ci pare tecnicamente un po’ al di sotto del nostro.

Il Catania chiude ancora vittorioso contro la dea Bergamasca e ora potrebbe pure avere qualche rimpianto per non essersi svegliato prima: dalla salvezza mancherebbero ora solo due punti…. . Il Napoli asfalta il Verona al San Paolo in una partita che non ha avuto mai storia né rimpianti. I veneti dopo essere venuti su dalla B non possono che essere contenti di essersi comunque accasati nella parte sinistra del massimo tabellone. L’Inter va a perdere in casa dei Capuleti di Corini, un 2-1 che non aggiunge né toglie nulla a nessuna delle due. Attenti però al signor Obinna, capace di una sonora doppietta confezionata contro una signora squadra: Corini se lo tenga stretto, il prossimo anno gli sarà senz’altro utile.

La Lazio fa una fatica enorme a”matare” un Bologna già in B, solo grazie ad un rigore a tempo quasi scaduto calciato con rabbia dall’argentino Biglia. Temiamo che la squadra biancoceleste non abbia soltanto il problema, per altro devastante, della difesa, ma anche quello di un attacco assolutamente sterile: il decimo di tutto il campionato. Chissà se nelle alte sfere, che continuano a contare a dispetto della rivolta popolare, ci si accorgerà anche di questo fatto. Qualche sospetto che non se ne siano ancora accorti o…facciano finta di non accorgersene ce lo abbiamo, vedi la conferma del trentaseienne Miro e forse anche del quasi trentacinquenne Mauri in contemporanea all’arrivo dalla Serbia, passando dal campionato francese, di un altra “scommessa” del calibro di Perea o Anderson.

Il Toro chiude con rimpianti e…pianti, vedi Cerci che, in casa di una Fiorentina un po’ svagata, sbaglia il rigore decisivo  che avrebbe spalancato le porte dell’Europa, qualcosa ci dice che la magnifica squadra di Ventura, abbia perso un po’ la testa nelle ultime uscite dopo averla trovata invece all’Olimpico contro la squadra di Lotito. Il Milan invece illude i suoi tifosi vincendo per 2-1 contro un Sassuolo, come al solito ben messo in campo, ma alla fine le speranze europee vengono annichilite da un Parma micidiale e determinato che non lascia scampo al Livorno grazie alla doppietta di un Amauri in forma strepitosa. I tifosi festeggiano e cantano l’inno alla gioia europea come se la squadra avesse vinto il campionato e fanno bene perché nessuno li dava tra i favoriti per l’Europa. Speriamo che la società saprà ora allestire una formazione in grado di far bene anche in coppa, vista anche la passata e gloriosa tradizione vantata nella bacheca della società. Speriamo che il Parma sappia fare quello che molte squadre italiane di media forza non hanno saputo esprimere fino ad ora. Un esempio su tutti: quello in passato della stessa Udinese che diede tutto per raggiungere una sospiratissima Champion’s salvo poi uscirne impietosamente fuori per non essersi adeguatamente rinforzata come avrebbe richiesto l’impegno. Non ci stancheremo mai di ripeterlo ma questo è il solito paradosso tutto italiano che vede le nostre squadre dare tutto per raggiungere obiettivi europei, obiettivi che però, la stagione successiva, sfumano regolarmente perché le stesse finiscono per concentrare le loro forze solo e soltanto in campionato. E ora rilassiamoci prima di caricare le pile in vista dell’ormai prossimo Mondiale Brasileiro sapendo che la parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: arrivare più in alto possibile…toccando ovviamente ferro.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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