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El Castorito Lopez affonda i denti nella carne del diavolo: l’Udinese in semifinale.

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Quella di ieri sera doveva essere la consacrazione e la realizzazione del nuovo corso rossonero, L’Udinese in disarmo ospite al Meazza doveva essere la vittima sacrificale di questo ennesimo quarto di finale della Tim Cup. Queste erano le premesse ma quello che è poi successo ha dimostrato come nel calcio chi è dato per morto può sempre resuscitare da un momento all’altro e chi invece sembra sul punto di decollare può invece rimanere per terra a causa di problemi strutturali ancora irrisolti.

Seedorf, avrà ancora molto da lavorare sia in campionato che in Champion’s dove le chances del Milan non sono poi così scarse come possono sembrare. Di sicuro non si poteva pretendere che in quattro e quattro otto l’ex pupillo della curva sud, potesse risolvere con una bacchetta magica i grandi problemi che attanagliano la compagine dell’altra sponda del naviglio. I tifosi dovranno pazientare ancora un po’ perché il “malato” possa prima guarire e poi passare attraverso un lungo periodo di convalescenza.

Il Milan ha grossi difetti di organizzazione di gioco, difetti che non si possono risolvere con ricette miracolose dell’ultima ora. In primis, come abbiamo già sostenuto, manca quel regista che abbia la capacità di prendere in mano la squadra e di darle una precisa identità di gioco oltre a quelle geometrie in grado di sfruttare a pieno le grandi potenzialità di un team fatto per ora solo di grandi ma incompiuti solisti. Per la verità ieri sera le cose, al minuto 7, sono sembrate volgersi per il meglio quando dopo una grande azione sulla sinistra con tanto di calibratissimo cross di un incontenibile Kakà, Robinho in perfetto stile rugbistico, ha passato la palla a Balotelli che ha insaccato freddamente a due passi dal portiere avversario. Ma evidentemente per il diavolo ieri sera non era…serata, perché poco prima dello scadere del primo tempo l’intraprendente Widmar, incontenibile sulla corsia di destra, ha costretto al fallo Emanuelson. Il rigore sacrosanto decretato dall’arbitro Guida ha messo Muriel nelle condizioni di freddare Abbiati nonostante il portierone milanista sia riuscito in qualche modo ad indovinare la traiettoria della palla. Intanto sono arrivati i primi guai per Clarence, costretto a giocarsi subito un cambio per l’infortunio di Zapata cambiato con Mexes.

Nel secondo tempo l’Udinese, fino a quel momento sorniona, come un cobra rannicchiato nel cestino dell’incantatore, è uscita alla ribalta annichilendo le certezze del diavolo. Azioni rapide e ficcanti palla al piede e alimentate da decise entrate sugli straniti portatori di palla milanisti, hanno consentito ai bianconeri di Udine di scaraventarsi più e più volte nell’area avversaria. Un tiro fuori di Pereira, subentrato a Fernandez, avrebbe dovuto suonare come campanello di allarme e così infatti sembra essere perché poco dopo una punizione magistrale di San Balo ha costretto  Brkic a fare gli straordinari.

Ma ecco suonare un altro campanellone mortifero sempre dalle parti di Abbiati: con mezza Udinese nei pressi dell’area piccola, abbiamo assistito  al doppio liscio a tu per tu con il portiere prima di Pereira e poi di Muriel, forse stupiti loro stessi da tanta grazia concessa e poi sprecata. Ma ecco che al minuto 77, agli antipodi del numero del diavolo e cioè il…66, il “castorito” Nico Lopez, appena entrato al posto di Pereira, dotato da madre natura di grandi incisivi ma soprattutto di grandi piedi e grande classe, dopo essersi accentrato palla al piede verso il centro, ha sparato un siluro terra-aria-terra che è andato ad insaccarsi perentorio alla sinistra di Abbiati che proprio non ci sarebbe mai potuto arrivare a meno di non sfidare le leggi della biologia allungandosi come Tiramolla. A questo punto Clarence ha sostituito Emanuelson con Abate e l’inconsistente Nocerino con Honda nella speranza di dare un po’ più di spinta lì davanti ma, nonostante un caotico finale, le cose non cambieranno più con l’Udinese pronta a far passare più minuti possibili anche con il cambio Lazzari-Pinzi. La partita è finita  tra i fischi del Meazza e la gioia e la…carica dei 101 tifosi friulani che si sono ritrovati meritatamente in semifinale.

Milan: Abbiati, De Sciglio, Zapata (36′ Zapata), Rami, Emanuelson (42′ Abate), De Jong, Nocerino (37′ Honda), Birsa, Kakà, Robinho, Balotelli, all Seedorf;

Udinese: Brkic, Heurtaux, Danilo, Domizzi, Widmer, Badu, Allan, Lazzari(48′ Pinzi), Gabriel Silva, Fernandez (24′ Pereira), Muriel (30′ Nico Lopez), all. Guidolin,

Arbitro: Guida

Marcatori: 6′ Balotelli, 41′ Muriel, 33’st Nico Lopez;

Ammoniti: Emanuelson, Birsa, De Sciglio, Mexes (M), Heurtaux, Danilo (U)

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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