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Milan-Roma: fra i due litiganti gode solo la Juve che vola a +5 in classifica.

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Ieri intanto si sono effettuati anche i sorteggi di Europa League e di Champion’s: a godere sono in quattro, molto meno il Milan. L’urna di Nyon infatti alle tredici ha dato il suo responso: in Europa League alle italiane è andata decisamente bene con turni più che abbordabili, mentre il Milan dovrà incrociare i guantoni niente meno che con l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone.

La Juve, che evidentemente quest’anno ha nel suo destino le terre del sultano, dovrà vedersela questa volta con l’ex avversaria della Lazio, il Trabzonspor. Invece di andare a far visita al Corno d’Oro, dovrà questa volta andare nelle terre che custodirono il leggendario Vello d’Oro. Sempre di oro si tratta e anche qui qualche bella trappola, magari non sotto forma di Arpie o di esseri grifagni, potrà comunque nascondersi sulla splendida costa dove il buon Giasone approdò con la sua nave Argo. Si spera che il dio turco, parente prossimo dello Zeus fulminatore, non si “incarognisca” facendo cadere l’ennesima dispettosa nevicata a bordo mare, perché allora, in tal caso, la Juve dovrà veramente pensare di andare a farsi un bel pellegrinaggio a Fatima, a Medjugorie o chissà anche a Lourdes. Comunque realisticamente parlando, il Trabzonspor non ci sembra uno spauracchio talmente terribile da togliere il sonno al buon Conte e alla sua truppa di … argonauti, le terre della Colchide sono lì tutte da conquistare.

Sul fronte della terra…che fu di Dante, invece saranno i danesi dell‘Esbjerg a fare da “sparring partners” ai Viola, poca roba anche se nel loro palmares ci sono comunque cinque titoli nazionali: i Viola non dovrebbero avere problemi a meno di improbabilissime amnesie tecnico tattiche di carattere patologico degenerativo. Bene è andata anche al Napoli che dovrà vedersela con gli inglesi dello Swansea  guidati dal nostro vecchio amico Michael Laudrup, una squadra che veleggia placidamente nella metà classifica della Premier League. Anche qui a meno di rivolgimenti fantastici da saga del “Signore degli Anelli” le cose dovrebbero incanalarsi nei binari tranquillizzanti di una qualificazione già quasi decisa. Benino è andata anche alla Lazio che dovrà incrociare le armi con i Bulgari del Ludogorets Razgrad. Una squadra che dovrà probabilmente giocare a Sofia visto che il suo stadio, con soli seimila posti, non ha le caratteristiche richieste dai sacri canoni dell’Uefa. Tutto semplice quindi se non fosse per un piccolo particolare da tenere in considerazione: la squadra bulgara ha la difesa meno meno battuta di tutta l’Europa League e viste le…attuali capacità realizzative dei capitolini ce n’è a sufficienza per toccare ferro e pure qualcos’altro… .

Decisamente meno bene anzi malino, anzi…malissimo è andata ai rossoneri che se la dovranno vedere con la terza squadra di sempre della Liga Spagnola: i Colchoneros dell’Atletico Madrid, attualmente in testa alla classifica a pari punti con il Barcellona e ben cinque avanti ai cugini del Real. La squadra del Vicente Calderon è guidata dal terribile Diego Pablo Simeon…mago del calcio spettacolo e non sembra intenzionata a recitare il ruolo di sfavorita, anzi… . Per carità il blasone e la tradizione sono tutti dalla parte del Milan, ma…tutto il resto, inteso come momento presente, sembra di no. Di certo il Milan,  visto ieri un po’ in difficoltà sul suo campo contro una signora Roma, dovrà far tesoro dei due mesi che lo separano dallo scontro in terra spagnola, per rivedere alcune cosucce al suo interno. Infatti il Milan,  al cospetto di una Roma, mai così bella e intrigante in terra “sansiriaca”, è apparsa squadra ancora convalescente riuscendo comunque a “svangare” il pari grazie a due prodezze delle sue seconde linee, Zapata e il, fino a quel momento, fischiatissimo Muntari, e nonostante le “comiche” di un poco…”mago” Gabriel che francamente ne ha combinate di tutti colori. Il portiere milanista, entrato al posto di un Abbiati in preda ai capogiri, prima fa mortifera “trappetta” dentro l’area ad un lanciatissimo Gervinho, poi, con un’uscita da kamikaze, scambia il testone del povero Emanuelson per il pallone, con il risultato di fare uscire in barella lo sfortunato compagno di casacca.

La Roma con il solito destro di…Destro e il sacrosanto rigore di cui sopra ben piazzato da Strootman, è andata in vantaggio per due volte e avrebbe potuto pure segnarne tre se non fosse stato per un intervento da miracolo in Galilea da parte dello stesso Emanuelson su Gervinho nel primo tempo. Il Milan, a sua volta, avrebbe pure potuto portare a casa l’incontro se don Mario Balo, negli ultimi palpitanti istanti della partita, non fosse stato protagonista di un’incredibile “sciapata” a tu per tu con De Sanctis, tirando incredibilmente fuori un pallone che sembrava già bello che dentro. Stilisticamente apprezzabile, nel secondo tempo, la mossa di Aikidò reciproca tra Benatià e Balotelli, mentre le due squadre fanno pari anche sul fronte delle recriminazioni con un rigore a favore della Roma per un atterramento-trattenuta di cui è stato vittima De Rossi nel primo tempo e uno spintone in area di rigore da parte di Dodò su Kakà. Da segnalare il ritorno in campo di capitan…”Presente” Totti che riprende così confidenza, alla tenera età di 37 anni suonati, con quella, altrettanto tenera, erbetta dalla quale non riesce proprio a stare lontano. Alla luce di quanto visto sul campo di San Siro, e del 2-2 finale, la Juve brinda sotto l’albero accontentandosi del pareggio romanista, cosa che comunque le permette di involarsi in solitario allungando a +5 in classifica. Cinque punti non faranno sicuramente primavera ma almeno probabilmente…inverno con il relativo titolo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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