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Attenti a quei due: l’Italia trova in Balotelli e in Rossi una coppia in grado di farci sognare

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Il secondo allenamento dell’Italia in vista dei mondiali ci vede contro una rocciosissima Nigeria, la patria di origine di Ogbonna e dello stesso Balotelli. Una squadra ormai da anni nelle zone medio alte  del calcio mondiale, capace di sfoderare un gioco fatto di accelerazioni e di grande fisicità in grado di creare non pochi problemi a difese non velocissime come  quella azzurra.

Le premesse dello spettacolo ci sono tutte anche perché, pur mancando nel primo tempo uno del calibro di Pirlo, la cui assenza comunque si è sentita,  là davanti con super Mario e un altrettanto super Pepito possiamo fare male anche noi con un trequartista in appoggio alla coppia di attacco. E infatti il goal del vantaggio arriva nei primi minuti con un’azione di Balotelli che, involandosi sulla trequarti avversaria e resistendo alla marcatura decisa del suo controllore, riesce aggirandolo a servire sulla sinistra un accorrente Rossi che, con una freddezza degna di un killer, scavalca il portiere avversario in uscita con un mortifero tap in. La partita prosegue con veloci folate da una parte e dall’altra e con un successivo gran tiro da fuori area dello stesso Balotelli. Al 32 una grande discesa di Montolivo mette Balotelli in grado di segnare il goal del raddoppio ma il portiere Ejide, appena entrato al posto dell’infortunato Enyeama, riesce a sventare. Il pareggio della Nigeria arriva con una perentoria azione che si sviluppa sulla sinistra e con un calibrato cross per la testa di Dike che insacca con precisione chirurgica nell’unico spazio esistente tra Sirigu e il palo. Nell’occasione forse lo stesso Dike si aiuta un po’ sulle spalle di Pasqual ma per l’arbitro, l’inglese Atkinson, abituato evidentemente al gioco maschio della Premier League, la rete è valida. La Nigeria non si ferma qui ma al 40° confeziona un altro gran goal su un perfetto cross, sempre dalla sinistra, di Benjamin che viene deviato in rete con l’esterno destro da Amedi, un tiro al volo che stordisce sia Sirigu che il suo diretto marcatore azzurro Ogbonna, rimasto impalato di fronte a tanta grazia calcistica. Nella ripresa grande azione degli azzurri propiziata da un elegante colpo di tacco da parte di Balotelli e successivamente da un preciso passaggio di Candreva per l’accorrente Giaccherini che di destro fulmina l’incolpevole Ejide. Un’azione di stampo rugbistico che ubriaca la difesa dei …Watussi di Nigeria. A quel punto entrano Pirlo, Diamanti e Parolo al posto rispettivamente di Montolivo, Rossi e di un sempre spento Motta. Cambio incrementato da quello successivo di Giaccherini e Candreva, la premiata ditta del goal del pari, con Poli e Cerci. La Nigeria a sua volta, dopo aver sostituito il portiere, manda in campo Ogu, Musa e Emenike al posto di Oduamadi, Dike, Ameobi. Qualche minuto più tardi è Pirlo a confezionare una delle sue proverbiali punizioni e a mettere  Parolo in condizione di segnare per il vantaggio ma quest’ultimo sbaglia clamorosamente quello che sembrava un goal quasi fatto, Parolo che si ripete senza fortuna due minuti dopo con una conclusione che si va a stampare sul palo avversario. La Nigeria ci prova ancora al 29° con una gran botta di Ogu che viene deviata sopra  la traversa dallo stesso Sirigu. Dopo l’ennesima occasione sprecata di Parolo, a cui ha fatto difetto la freddezza sotto porta,  il risultato sembra a questo punto accontentare entrambe le formazioni e la partita si spegne lentamente fino al fischio finale. Resta uno spettacolo degno anche di una splendida cornice di pubblico con i tifosi italiani addirittura in minoranza rispetto alla foltissima schiera dei supporters africani. L’Italia ha dimostrato di avere potenzialità enormi soprattutto là davanti con i due Super gladiatori Balotelli e Rossi, un cognome, quest’ultimo, dalle antiche suggestioni  azzurre. Una coppia ben assortita dove la potenza dell’uno si abbina alla precisione e alla velocità dell’altro, se i due saranno ancora in forma fra sette mesi, potranno darci grandi soddisfazioni.  Se problemi ci sono, e vanno risolti in fretta, è semmai davanti al portiere con una difesa che non sembra aver ancora trovato i giusti equilibri e che su azioni veloci dalle fasce rischia sempre di farsi infilare soprattutto se di fronte si trova giocatori dotati di velocità e di aggressività. Pirlo invece rimane a tutt’oggi insostituibile e si è visto quando dalle sue parti nel primo tempo si dannava l’anima un certo Montolivo che proprio un signor nessuno non è, ma che, di fronte alla classe cristallina di Pirlo, paga pure lui dazio facendone sentire la mancanza. Questi sono i temi di riflessione che terranno impegnato il nostro Cesarone nei prossimi mesi e che dovranno consegnarci una nazionale, se non in grado di ambire al titolo, almeno di fare molta strada sulla battigia di Copa Cabana.

Italia 4-3-1-2: Sirigu 6, Maggio 6, Ranocchia 5+, Ogbonna 5,5, Pasqual 6, Montolivo 6, Motta 5, Giaccherini 7,5, Candreva 6,5, G.Rossi 6,5, Balotelli 6,5 (Parolo 5,5, Poli 6, Cerci 6+, Diamanti 6, Pirlo 6,5) All. Prandelli 6,5;

Nigeria 4-2-3-1: Enyeama, Oboabona, Benjamin, Egwuekwe, Kwambe, Onazi, Obi Mikel, Moses, Oduamadi, Dike, Ameobi (  Eijde, Ogu, Musa, Emenike) All. Keshi.

Arbitro. Atkinson (Inghilterra)

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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