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Un Sassuolo lanciato nello stagno del campionato

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Il punto sul campionato

La Roma per la seconda volta consecutiva si deve accontentare di un punto contro un Sassuolo mai domo, mentre una “regal” Juve liquida da par suo un Napoli dimostratosi semplicemente meno forte. La Roma, con un po’ di presunzione, pensava forse di passare una tranquilla domenica approfittando della presenza di un Sassuolo in apparenza remissivo ma poi in realtà sempre più determinato a restare in serie A almeno un altro anno.

Dopo essere partita a spron battuto, la squadra giallorossa passa in vantaggio grazie ad un auto goal di Longhi e poi pensa di liquidare la faccenda con il solito raddoppio che però non arriva grazie anche ad un…Pegolo grande uomo, portiere dei miracoli in grado di parare tutto quel che c’è da parare spesso a spese del povero Liajic. E così’ si va avanti con pure un grande rischio sventato dal solito ottimo De Sanctis, bravo a fare da scudo al tiro di Floro Flores. Si arriva così al 49° minuto e…fischia, nel senso che i romanisti stanno già invitando l’arbitro Giacomelli a portarsi il fischietto alla bocca, quando tra una selva di gambe in area si fa largo la bordata di Berardi per il quale evidentemente non è mai…troppo tardi, che fa piombare l’Olimpico nella costernazione e nell’incredulità.

Le speranze dei romani di fede giallorossa erano al quel punto aggrappate al match serale allo Juventus Stadium dove si sperava in un quasi scontato  pareggio in grado di salvare capra e cavoli e invece la Juve si… mangia il cavolo e uccide la capra surclassando  il Napoli con un 3 a 0 che non lascia repliche  a riguardo. Il Napoli, alla prova del nove, dimostra di non possedere ancora un organico e un’organizzazione di gioco paragonabili a quelli della Vecchia Signora che sarà anche…anziana ma che ha ancora classe da vendere. Nella stessa serata la Fiorentina fa secca la Sampdoria del sempre più traballante Delio  Rossi impallinato dalla… doppietta del suo, per lui indigesto, omonimo.

La giornata era comunque iniziata sabato con un’Udinese uccisa sul campo da un buon Catania e da un pessimo arbitro che, tra espulsioni sacrosante sorvolate e rigori altrettanto sacrosanti ignorati ne ha fatte di tutti i colori grazie anche ad uno staff di guardalinee francamente…inguardabili. Sabato sera sul campo del Meazza è andato in onda il duplice spettacolo dell’addio di quel gran signore del calcio che di nome fa Moratti e del ben tornato a Javier Zanetti che rappresenta ormai una… sfida aperta alle leggi più elementari della fisica e della biologia: tornare a giocare in serie A a quarant’anni suonati dopo un infortunio di tal fatta vuol dire che sei pronto per indossare la tuta di Superman. Nell’antipasto della domenica Romulo e soci vengono bastonati dal…remo del Genoa grazie anche al patriarca degli assist Matuzalem, e ora gli stessi Grifoni sono al settimo cielo (inteso come settimo posto in classifica). La dea bergamasca liquida un Bologna in cui non brilla in particolare Curci in versione “paperi e papere”. Il Milan e il Chievo si dividono la posta tra goal annullati per fuorigioco quasi inesistenti, espulsioni e pali, un pareggio che non toglie il diavolo dal suo purgatorio e la seconda squadra scaligera dal suo inferno. A Parma va in onda l’ennesima “sprecata” di una Lazio un po’ più pimpante del solito ma, come da copione, non in grado di tesorizzare il vantaggio del talentuoso Keità, grazie alle sue solite amnesie in difesa (Novaretti ne combina un’altra delle sue) e grazie alla solita sterilità in attacco. La prova superba del ragazzino Keità non deve generare false illusioni: la Lazio continua ad essere una squadra senza attacco e sperare di coprire l’immane falla nell’organico della squadra con i sei-sette goal che Perea e Keità saranno in grado di produrre tra tutti e due nella stagione può essere un pericoloso prologo a ben altri dolori. Ora a gennaio servirà urgentemente un attaccante degno di questo nome che possa sostituire un Klose sempre più appannato, non tutti sono eterni come Super Zanetti. Se questa vitale operazione non dovesse andare in porto allora per la compagine biancoceleste saranno problemi grossi: prima o poi dovrà incominciare a guardarsi alle spalle, la zona retrocessione non è poi così lontana… . Sul fronte sardo il Cagliari chiude i…Conti con il Toro con una gran magia del suo leader…tal figlio di tal arte. E ora rilassiamoci pensando a quello che la nostra Nazionale saprà offrirci in questa ormai inutile coda di impegni internazionali, sperando che i giocatori della Nocerina riescano intanto ad uscire dalla loro crisi di panico ritrovando gli antichi ardori anche se un certo signor Alessandro Manzoni ci ha lasciato detto che … il coraggio, uno che non ce l’ha non se lo può dare… .

 

 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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