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Lettera di sfogo di un tifoso contro la malagestione di una società

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Che dire mi ritrovo qua alla “veneranda” età di quasi 23 anni a chiedermi se valga ancora la pena o no di rodersi il fegato per seguire la propria squadra del cuore che disgraziatamente si trova ora sotto le grinfie di insulsi incompetenti.

Ovviamente la soluzione al dubbio l’ho già trovata, si continua a tifare, ad inveire e gioire per i propri colori, contestando però a piè sospinto ogni decisione societaria che sta portando letteralmente nella rovinosa mediocrità la sponda calcistica romana più vecchia all’anagrafe.

Sul mio giudizio della gestione Lotito pesa come un macigno quell’essere cresciuto nel periodo della mia infanzia, già felicissimo e spensierato di suo, con la Lazio stellare capitanata dall’imprenditore Sergio Cragnotti, capace di consegnare ai tifosi laziali due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, uno scudetto, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea nel giro di tre  miseri anni. Senza togliere lo spettacolo gratificante di vedere all’opera campioni del calibro di Vieri, Nesta, Mancini, Mihajilovic, Nedved, Veron e molti altri nella stessa squadra.

Queste immagini di trionfo e la voglia di vittoria che Cragnotti aveva instillato nelle menti dei tifosi faranno ormai parte per sempre del bagaglio culturale laziale ed è proprio per questo che la maggioranza dei tifosi non sopporta nulla del presidente Lotito, dallo stile, al suo modo di porsi al pubblico e soprattutto alla strategia utilizzata nella gestione della società.

All’alba del nono anno della gestione Lotito noi tifosi ci siamo ritrovati per l’ennesima volta di fronte ad una campagna acquisti non pianificata e completamente mal gestita: dove la squadra necessitava di rinforzi titolari, attacco e difesa, sono state prese scommesse dalle dubbie qualità tecniche, spendendo oltretutto un discreto gruzzoletto; dove invece la squadra aveva semplicemente bisogno di fare qualche puntellamento di riserva, a centrocampo, sono stati presi giocatori che non possono fare a meno di essere titolari. In totale 25 milioni di euro sono stati spesi per non rinforzare la rosa, anzi per indebolirne la struttura già vacillante.

La squadra ora si dovrà sobbarcare l’oneroso impegno di tre competizioni con soli 3 attaccanti, di cui due over 30 e uno, Perea, che non ha ancora nessun tipo di esperienza ad alti livelli calcistici. Ora mi chiedo se quest’incompetenza, che si manifesta in particolare negli ultimi giorni di mercato quando il ds Tare si fionda a casaccio sugli ultimi giocatori rimasti disponibili e rimanendo sempre a mani vuote, sia volontaria o meno. Perché dopo nove anni in cui vengono ripetuti gli stessi errori (l’acquisto di Carrizo si concretizzò dopo ben due anni di trattativa, per poi rilevarsi, concedetemi il romanesco, un’autentica sola) o si è di fronte a un esempio di macroscopica stupidità manifesta oppure vi è un disegno ben tratteggiato per tenere la squadra biancoceleste ben al di sotto del livello che le spetta.

In ogni caso mi appello al buoncuore di tutti i tifosi della SS Lazio affinché non si facciano abbindolare dalla solita retorica lotitiana del “non è detto che si vinca spendendo”, perché quest’anno i soldi li ha spesi e anche male; invito i tifosi ad organizzare un movimento di protesta con l’obiettivo di far lasciare le redini della società e consegnarle a chi possa gestirla con più criterio.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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