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Un “Polpo” contro 30.000, torna il moralismo anti razzista

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E’ iniziata la nuova stagione calcistica e con essa sono ritornate le tristi abitudini di quelle precedenti.

In controtendenza all’imperante buonismo mediatico non ci riferiamo ai presunti fischi provenienti da qualche sparuta minoranza sugli spalti, bensì a quell’atteggiamento di falso moralismo che domina il mondo del calcio, un moralismo subdolo e di facciata e completamente ignaro dei più basilari principi del buon senso.

Pogba, la giustizia sportiva e i giornali si sono espressi all’unisono condannando in toto la curva biancoceleste, rea presunta di aver effettuato “cori espressivi di discriminazione razziale”. Come è possibile definire dei fischi mossi contro un giocatore avversario come “espressivi di discriminazione”? Soprattutto se lo stesso trattamento è stato riservato a calciatori come Lichtesteiner e Pirlo, la cui pigmentazione della pelle difficilmente potrebbe essere soggetta a insulti a sfondo razziale.

Pogba parla di 30.000 nemici, quando sappiamo benissimo che i fischi provengono sempre da una risicatissima minoranza della tifoseria, sembra dunque una favoletta intessuta ad arte, una storiella per rassicurare i bambini che il cattivo paga sempre, mentre il buono e’ destinato a trionfare. Cosi chiamano trionfo la squalifica della Curva Nord per la prossima partita di campionato, ed è proprio un gran trionfo togliere la possibilità a uomini, donne, ragazzi e bambini di sostenere la propria squadra del cuore dal vivo, forse il vero trionfo è dirottarli tutti sulle poltrone di casa loro, pronti cosi ad alimentare gli spalti, quelli si criminali, della Pay Tv. Non c’e’ sconfitta nel cuore di chi lotta, si diceva, oggi invece non c’e’ vittoria nel cuore di chi inganna.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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