150 mila euro al giorno. E’ quanto l’Italia rischia di pagare per il mancato recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici il cui termine era il 10 novembre 2012.
Così affermano le fonti da Bruxelles dove, su raccomandazione del commissario per l’Ambiente Janez Potocnik, la commissione europea intende deferire l’Italia alla Corte di Giustizia. Sempre da Bruxelles ricordano che se uno Stato Membro non recepisce la normativa dell’UE nel diritto nazionale entro il termine fissato, la Commissione può chiedere alla Corte di imporgli sanzioni pecuniarie fin dalla prima sentenza, senza dover avviare un secondo procedimento dinanzi alla Corte.
Le sanzioni consistono in una penale giornaliera che va versata dalla data della sentenza alla data di completamento dell’iter di attuazione.
L’Italia ha fatto sapere che l’attuazione della normativa era prevista per il dicembre 2013 ma poi ha rinviato il tutto a febbraio 2014.
di Ilaria Riggio Lopane