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La grande bellezza? Per il deputato Rampelli “sputtana l’Italia”

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Nonostante la vittoria del “Golden Globe”, il deputato di “Fratelli d’Italia”, Fabio Rampelli, non le manda di certo a dire al film La grande bellezza di Paolo Sorrentino (nella foto): “Questo film – le parole proferite questa mattina all’interno della trasmissione KlausCondicio condotta da Klaus Davi – ci sputtana nel mondo. Certo, ha vinto un premio di grande prestigio, però indubbiamente non contribuisce, anzi, a veicolare una bella immagine di Roma e dell’Italia. Non posso fare a meno di osservare come la cinematografia che piace all’estero ci descriva come corrotti o decadenti in questo caso, come mafiosi inguaribili nel caso di Gomorra o come straccioni nel caso del cinema neorealista. 

Intendiamoci, non metto in discussione la bravura del regista e degli attori. Non è mio compito fare considerazioni da critico, ma non posso fare a meno di constatare come nella narrazione di questo film Roma e l’Italia vengano descritte come decadenti, corrotte e vecchie: insomma con l’Italia che non vogliamo più vedere e che rappresenta solo una minima parte della popolazione. Ridurre la città eterna a un concentrato di volgarità e corruzione dell’animo – ha continuato Rampelli – non è esattamente il modo migliore per promuovere la bellezza, la straordinaria umanità e l’altruismo dei romani”. E, alla domanda “che consiglio darebbe ai nostri cineasti?”, Rampelli risponde: “Prendano esempio da Woody Allen che proprio a Roma ha dedicato un racconto cinematografico sublime dal titolo To Rome With Love. Fa specie che per celebrare la capitale e il nostro Paese con un atto d’amore debba intervenire la cinematografia americana solo perché i nostri registi, pur essendo in grado di farlo, si rifiutano di parlare bene del nostro Paese. Pensi anche a Gomorra, agli innumerevoli film sulla mafia, sugli omicidi e sulle stragi: sacrosanto raccontare, ma dovremmo interrogarci sul perché siamo incapaci di raccontare con un registro artistico le infinite eccellenze del nostro Paese”. “Io non credo – ha concluso Rampelli – che Enrico Letta gioisca per la rappresentazione che La grande bellezza dà degli italiani. Anzi, credo che il sarcasmo e il cinismo con cui vengono descritti italiani e romani siano un danno, per quanto il premier si ostini a dire nelle sedi internazionali che l’Italia è cambiata e che gli italiani sono gente onesta: a guardare quel film non si direbbe”.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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