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Giornata internazionale del libro in uno scenario nazionale pietoso

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#internationalbookday2015

Istituita dall’Unesco nel 1996, ovvero ben prima che vi fosse una giornata internazionale anche per andare a pisciare, la giornata internazionale del libro è datata 23 aprile poiché vi convergono le date di morte di Shakespeare e di Cervantes. Oggi si celebra qualcosa che in Italia, ormai, non si sa quasi più che cosa sia.

Nel nostro paese la diffusione dei libri è tra le più basse d’Europa: un pietoso 42,2 per cento, contro un 71,8 per cento della Svezia. D’accordo, loro hanno meno ore di luce; va bene, loro leggono, ma non si parlano. Va bene tutto, ma in Italia siamo a livelli di bassa alfabetizzazione compiuta, con gravi problemi nell’adoperare i corretti modi verbali, e problemi espressivi di non poco conto, anche ai livelli più alti delle istituzioni, il ché è qualcosa di raccapricciante.

Le librerie sono luoghi mistici dove comprare, con tutto il rispetto, i libercoli di Moccia o dove baccagliare. Questi sono i dati, più della metà degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno e sono dati preoccupanti.
Due sono le ragioni per cui in vaste parti della popolazione (58%) non si legge. L’ignoranza crassa da una parte, derivata anche dall’istupidimento tecnologico e dalle più varie ed inutili perdite di tempo introdotte dal capitalismo. In secundis, ma non slegata, la pubblicizzazione massiccia dei libri d’audience, libri sbagliati, inutili, volgari ed ignoranti. Dell’utilità di un filmato pornografico, anzi, nemmeno. 

Il vero problema sta non nei libri, ma in quelli che li scrivono e nei loro sodali che glieli pubblicizzano. La lettura, infine, non è più qualcosa di intimo, ma si riduce vieppiù a chiacchiere da bar, su testi che si possono leggere anche nella concentrazione che si può tenere, per l’appunto, in un bar.

“I circoli dei lettori sono pieni”, potrebbe essere una obiezione, alla quale però si replica agevolmente facendo notare come essi si riempiano solo quando scrittorucoli buonisti e giornalisti d’accatto presentano il loro romanzetto simil-sentimentale, con qualche frase scalda cuore. I circoli sono pieni, se lo sono, di gente che ama farsi notare, finendo per rendere la lettura, mestamente, un esercizio chic e social, senza invero calarcisi dentro e perdervisi negl’immensi meandri.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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