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Arte e letteratura: i PreRaffaeliti a Torino

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La mostra che si tiene a Torino presso Palazzo Chiablese (piazzetta Reale dietro piazza Castello) resterà aperta fino al 13 Luglio. Si tratta di un’esposizione unica ed affascinante: la fusione mistica delle arti operate dalla Confraternita dei PreRaffaeliti, che si dedicano alla pittura innervandola di citazioni letterarie e tendenze e raffigurazioni di poesia e poeti. Non può che incantare il fruitore.

Ancora oggi i Preraffaeliti stimolano il grande pubblico delle mostre d’arte, come si ravvisa guardando alle numerose persone che, audioguida in mano, si aggirano curiose per le numerose sale. 
Dante Gabriel Rossetti, uno dei protagonisti della mostra, inserisce epigrafi (dipinte) ed autografi in riquadri che ne sottolineano l’importanza, ma non solo: egli, nella corrispondenza epistolare con i suoi amici, opera descrizioni minuziose delle sue opere. Sono proprio le lettere che danno la misura dell’interpretazione delle opere sue da parte dell’autore. Le audioguide della mostra descrivono sufficientemente nel dettaglio ben 29 dei settanta dipinti presenti, poggiando su interpretazioni fornite dallo stesso Rossetti riguardo la sua stessa estetica pittorica e letteraria. Come altri preraffaeliti Rossetti era altresì poeta, ma lui, a differenza di altri, viveva di pittura. E’ grazie a queste lettere che gli storici dell’arte hanno avuto la possibilità di descrivere con esattezza i passaggi della vita complicata di Rossetti, come si potrà notare ascoltando l’audioguida di “Proserpina”, che spiega il rapporto con la modella Jane Morris, moglie del suo collega William,  preraffaelita e presente in mostra.

La confraternita dei PreRaffaeliti venne fondata a Londra nel 1848 da Dante Gabriel Rossetti assieme ai due giovani artisti Holman Hunt e John Everett Millais. Il movimento artistico venne chiamato Confraternita dei PreRaffaeliti volendo da subito stupire e provocare: il nome lascia intendere infatti che lo scopo artistico e culturale di questi artisti era quello di promuovere un’arte che tornasse ai primordi dello stile, dotato di un’austerità che si ravvisa nelle pitture che precedono l’età di Raffaello, ovvero pitture medievali. In questo i PreRaffaeliti si affiancano, per scelta estetica, al gruppo artistico germanico dei Nazareni.  L’ammirazione per l’arte medievale si concretizzò in un’attenzione quasi maniacale per i dettagli, sia nelle vesti umane, sia nella natura (studi botanici furono eseguiti approfonditamente da questi artisti). 
 La “Confraternita” ottenne l’appoggio autorevole (scrivendone sul Times) del critico John Ruskin, che investì su di loro come su di una novità assoluta in grado di risvegliare l’arte britannica. 


Interessante, all’interno della mostra, un video girato in un pub di Torino dove un critico d’arte ci parla dei legami tra i Preraffaeliti e le varie arti figurative, non trascurando il cinema e citando anche deliziose chicche di gusto gotico come La sposa cadavere di Tim Burton.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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