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Primarie Pdl: i candidati

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Angelino Alfanoil banchiere-imprenditore modenese (poco mediatico) Gianpiero Samorì; il ‘falco’ Daniela Santanché, nonché la velleitaria candidatura di Vittorio Sgarbi, e chi più ne ha, più ne metta…
Per ora sono undici i candidati alle primarie del Pdl, cioè i candidati a candidarsi (con scarse possibilità di successo) alla ventura Presidenza del consiglio e guida del paese.
Non è ancora una lista perfetta: fino allo scadere del termine potranno esserci new entries. Il novello regolamento impone un termine per le dichiarazioni di disponibilità alla candidatura (non corredate dalle firme) che scade a mezzanotte (basta anche un fax).
La lista definitiva, con allegate anche le diecimila firme necessarie, si potrà calcificare soltanto domenica 25 novembre, a mezzogiorno.
E? notizia odierna il fatto che Giorgia Meloni, già ministro della gioventù, ha sciolto la riserva e ha deciso di candidarsi, forte anche delle spinte che sono giunte da più parti in seno al multi(molto multi)forme partito. ”Ci sono delle cose da chiarire”, mette subito le carte in tavola la Meloni, a cominciare dal fatto che ”bisogna dire no a un Monti bis”, perché ”è stata un’esperienza fallimentare e non può essere reiterata”.
L?unico rappresentante di ciò che fu An è una giovane donna che non ha mai visto la destra postfascista e ha militato a partire da dopo Fiuggi, ma le sue idee sono le più di destra di tutta la platea di candidati papabili o quasi papabili. Ella è l?unico candidato che appare mordace e che potrebbe dare del filo da torcere al segretario Alfano. Riguardo al suo diretto sfidante la Meloni dice: ”non penso che si faccia un favore al Pdl blindandosi tutti intorno alla candidatura di Alfano: possiamo far vedere che nel centrodestra ci sono idee e persone valide che si confrontano”.
Riguardo le altre conadidature, è stata formalizzata quella della Santanché, una delle prime a farsi avanti, ma anche quella di Giancarlo Galan, udite udite di Alessandra Mussolini (di cui non si comprende la ratio) e di Samorì. In campo anche il leader dei ‘Formattatori’ di centro-destra e sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo; Michaela Biancofiore, promotrice delle ‘amazzoni azzurre’ (lei con la Santanchè invocava di recente la riririri?discesa in campo di B.); Guido Crosetto, combattivo piemontese che diede filo da torcere a Tremonti durante l?ultimo governo Berusconi, ex sottosegretario alla Difesa che fa parte della corrente dei ‘quarantenni’ insieme ad Alfano e viene considerato un ‘candidato mediatico’, che potrebbe sottrarre qualche voto di troppo al segretario. (E probabilmente favorire Meloni).
Tra gli outsider (oltre la Mussolini), si annoverano Alfonso Luigi Marra, sì proprio quello di quei libri con la pubblicità dell?Arcuri e Sgarbi. Il critico d’arte, fondatore del c.d.’Partito della Rivoluzione’, conosce molto bene il banchiere modenese suo rivale (Samorì), perché ha recentemente collaborato con lui nella fondazione di un partitello.
Dall?AdnKronos apprendiamo che secondo alcuni rumors, Santanchè, Galan, Biancofiore e Samorì vengono considerati i ‘candidati civetta‘, perché dietro di loro ci sarebbe lo zampino di Silvio Berlusconi.
Allo stato, non ha ancora formalizzato la sua ‘discesa in campo’ Giulio Tremonti. E? inoltre circolato il nome di M.V.Brambilla, che però non sembra confermare. Quest?ultima appare a chi scrive una candidatura particolarmente sensata tra le troppe un po?avventate.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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