TORINO – E’ straordinaria la capacità di alcuni giornali di far apparire vere e proprie prese in giro come situazioni di normale quotidianità.
Così è stato descritto oggi su alcuni “gazzettini” della città torinese un evento che ha dell‘inspiegabile.
Una premessa però è d’obbligo: a Torino vi è una zona denominata Lungo Stura Lazio, zona appunto limitrofa al fiume che “ospita”un vero e proprio camping rom. Il camping si estende in lunghezza per circa un chilometro ed ospita al suo interno quasi un migliaio di rom. Il tutto è gentilmente offerto, anzi sovvenzionato dalle tasche di tutti i cittadini, i quali, inconsapevoli, pagano luce e gas al Comune anche per i rom, che invece non ne contribuiscono affatto.
E già fino a qua ci sarebbero da ergere barricate e non solo, tuttavia a Torino esiste un tipo di associazionismo demagogico ed estremamente politicizzato, che fa di un finto ecumenismo la sua arma principale. L’associazione “Terra del fuoco” è entrata in azione e ha fatto una richiesta che ci lascia allibiti: i rifiuti dell’Amiat, tra cui assi di legno e altri oggetti sarebbero da consegnare ai rom per permettere loro la costruzione di baracche.
La stoltezza di una simile richiesta è inequivocabile, sia per ragioni di sicurezza ( la costruzione di baracche con rifiuti va contro qualsiasi norma di sicurezza abitativa) sia perché l’Amiat è tenuta ad effettuare il regolare procedimento di smaltimento di rifiuti. Senza togliere lo schiaffo morale così dato agli onesti cittadini che ogni mese cercano di far quadrare i conti di casa senza che nessuna associazione si preoccupi di loro.
Una frase pericolosa è arrivata dalla bocca del consigliere Marco Grimaldi ( SEL), il quale ha incitato ad una vera e propria insubordinazione alla legge: ” Quando ci sono emergenze umanitarie, bisogna riuscire ad andare oltre alla normativa”. Ma l’emergenza umanitaria non ha una definizione precisa e viene spesso scovata a titolo soggettivo; secondo un criterio personale ( molto strambo) viene stabilito se quella situazione sia da considerarsi emergenza umanitaria o meno ed è così per il caso rom.
Il cittadino onesto ed incensurato al primo sgarro paga, eccome se paga ( vedi Sallusti), per il rom invece “bisogna riuscire ad andare oltre la normativa”.
Ma fateci il piacere…
di Gabriele Tebaldi