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Se il partitismo avesse fallito?

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 L’EVIDENZA INACCETTABILE–  Per tutti è crisi economico finanziaria, lo spettro dei grandi speculatori europei che si spalleggiano le  marionette, i mercati, è presente nei sogni di molte persone. 

 Verità? Fino a un certo punto. Non sarà forse che gli sciacalli in questione abbiano preso il sopravvento grazie ad una crisi politica sotto gli occhi di tutti, ma tacitamente accettata da tempo? Secondo alcuni è proprio la debolezza della politica la causa della crisi economica e non viceversa.

 Ma sta crisi da dove avrebbe origine? Delle debolezze e delle lacune istituzionali a livello europeo abbiamo già parlato e tratto le pensate conclusioni, ma ora analizziamo e svisceriamo il contesto nostrano che è uno dei bersagli principali della crisi.

 Ciò che balzerebbe subito all’occhio, senza le dovute analisi, è una crisi del sistema democratico in sé: se dopo sessant’anni di alternanza democratica politica siamo riusciti solo ad ottenere un formidabile debito pubblico, uno spread alle stelle e un tasso di corruzione inimmaginabile, vorrà dire forse che la democrazia non è quel sistema perfetto e inappuntabile che ci descrissero sui banchi di scuola?

Non tracciamo conclusioni affrettate, la democrazia e tutto ciò che riguarda il consenso popolare è alla base di qualsiasi tipo di potere politico.

 Laddove è mancato il consenso del popolo abbiamo assistito solo al declino e alla decadenza. Il colpevole sta da un’altra parte, mai attaccato ne mai accusato. Esiste qualcosa che distoglie l’attenzione del politico nei confronti del popolo tutto, ed è l’attenzione verso una piccola parte di esso: gli elettori di partito.

Nei tempi dinamici e frenetici in cui viviamo come può un’idea essere ingabbiata in ormai antichissimi schemi di partito? Respingere gli immigrati è di destra, accoglierli è di sinistra, ma perché?

I personaggi che han fatto la storia non sono forse quelli che sono andati al di là di insulse e parassitarie ideologie di poltrona?

Napoleone e Giulio Cesare, ma anche Mandela e Che Guevara, sono stati esempi di modernità completamente apartitica e infatti contesi come icone sia da destra che da sinistra.

 Di fronte agli imprevedibile meccanismi di un mondo globalizzato e globalizzante, la mente umana non potrà far altro che prenderne atto e variare le idee verso quel che pare più giusto nel momento stesso. Nessun camaleontismo, solo la soluzione più utile e adatta alle contingenze.

 I partiti hanno un grosso difetto: sono figli dei loro fondatori, ed è per questo che rimarranno figli di quel periodo storico e delle idee legate ad esso; il loro destino sarà quello di adagiarsi pigramente sui voti ottenuti dallo slancio iniziale, per poi vivere spalleggiandosi le piccole fette degli elettori indecisi con gli altri partiti sulla piazza.

 Crisi economica o politica? Adesso la risposta pare ovvia…

di Gabriele Tebaldi
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Di Redazione Elzeviro.eu

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