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600 rom impediscono la costruzione di un centro sportivo: il Comune temporeggia

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TORINO – Il nostro caro Comune continua a riconfermare che la sua abissale posizione debitoria ben gli sta.


Quando infatti un imprenditore volenteroso, disposto ad investire decine di milioni di euro ( in un periodo mica facile), per un progetto nobile e bello, viene ostacolato perché il terreno in questione è occupato abusivamente dai rom, allora qualsiasi ulteriore commento lascerebbe il tempo che trova.

L’imprenditore Giorgio Costantino è proprietario di diritto dell’area di 40 mila metri quadrati sul Lungo Stura Lazio, quest’intraprendente costruttore edile lotta da più di tre anni contro l’inazione, il silenzio e le girate di spalle di Palazzo Civico. “Bellissimo progetto, valuteremo”, o anche ” Situazione difficile, ma si può fare”, queste le risposte arrivate prima dall’assessore Viano e poi da Ilda Curti.

Il solito mesto teatrino del “vorremmo ma non possiamo” messo su ad arte da un centro sinistra scontato, prevedibile e ora più che mai noioso.

Certo la colpa non arriva solo dalla mano moscia delle ultime due Giunte torinesi, ma è figlia di una legislazione da un lato altamente burocraticizzata per chi come il Sign. Costantino vive nel mondo della legalità imprenditoriale, mentre dall’altro vige la più completa anarchia per quelli come i rom che sono fuori dal sistema.

Il centro sportivo infatti per poter partire avrebbe bisogno dell’ok non solo di Palazzo Civico ( bella utopia), ma anche della Regione, dell’Ente Parco e dell’Aipo, agenzia interregionale del Po.

Ora a confronto quanti “ok” hanno dovuto ottenere i rom per poter occupare illegalmente il terreno? Nessuno, questo semplicemente perché la legge delle democrazie moderne non lascia scampo a chi l’ha sempre rispettata e magari per una sola volta, anche per errore o dimenticanza “sgarra”, mentre viceversa questo contraddittorio corpus legi si dimentica di chi da sempre ne vive al di fuori.

Ma poi quali nomadi? Sono sette anni che stanno li!

di Gabriele Tebaldi

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Di Redazione Elzeviro.eu

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