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Sessanta tonnellate di peso morto sono state nottetempo spostate, permettendo così alla Costa concordia di raddrizzarsi su un piano costruito sottostante, grazie a tiranti e pesi posti sul lato sinistro del relitto. Alle quattro di notte, con un notevole ritardo dovuto soprattutto alle condizioni atmosferiche all’inizio dell’operazione di rotazione, questa fase del recupero si è conclusa.
Nick Sloane, ingegnere sudafricano esperto nella rimozione dei relitti, ha sempre sostenuto che il taglio della nave in loco, paventato precedentemente come una delle possibilità, fosse troppo rischioso per l’impatto sull’ambiente: il modo più pulito per evitare lo spargimento di detersivi, ma anche di tappeti, tende e tutto quanto ancora presente all’interno del relitto, per Sloane è sempre stato quello, in effetti grandioso, di raddrizzare la nave.In attesa ora dell’adattamento (su queste pagine criticato) del porto di Piombino (Livorno), per ora inadatto ad accogliere il relitto, la nave resterà all’Isola del Giglio fino almeno alla primavera prossima.
Nick Sloane non sarà forse abituato alla guasconeria che l’ha accolto al termine della rotazione: applausi e cori “grazie Nick” si sono levati tra la folla gigliese evidentemente provata in attesa del termine dell’operazione ed ancora più provata per la presenza del relitto a Giglio porto, da quasi due anni. E’ ora tempo di trovare le ultime due vittime del disastro della Concordia.
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