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La Giostra

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PALERMO – Oggi la Sicilia, nel suo capoluogo, ha avuto l?ennesimo suicida della disperazione.

Un uomo di 44 anni, Riccardo De Lisi, architetto, impiegato allo sportello del Cefop, uno degli Enti di Formazione eliminati dalla “rivoluzione Crocetta”, si è lanciato dal 5° piano della sede dell?Istituto ed è deceduto poco dopo in ospedale. Il gesto di un suicida è sicuramente il frutto di una scelta di extrema ratio, di disperazione profonda, di negazione della vita. Un gesto contro se stessi, contro tutto quello per il quale finora avevi lottato e che nonostante tutto non è servito a tenerti in vita. Per questo il giornalista ha l?obbligo di pesare le parole, ma di raccontare la tragedia, nel rispetto della dignità della vittima e di tutti i suoi cari.

Ma di gesti come questi all’interno del bacino della formazione, sono circa 1000 i dipendenti solo a Palermo, ne abbiamo visti ben 5 dal mese di dicembre ad oggi. Ora sorge il dubbio: sono tutti aspiranti suicidi o c?è qualcosa che va ben oltre questo gesto, questo malessere?

La risposta, senza volersi accanire su singoli politici, che però non possono sottrarsi alle proprie responsabilità, è presto detta. Sono state operate delle scelte politiche sbagliate, demagogiche e pressappochiste.

Il Governatore Crocetta e i suoi Assessori hanno operato con leggerezza.

Non ci si improvvisa politici, non lo si fa dall?oggi al domani, ed in particolare non ci si improvvisa amministratori di una regione.

Il curriculum vitae del nostro Governatore è sconosciuto a tutti, non appare nemmeno nel sito del Parlamento Europeo di cui è stato rappresentante.

Le poche notizie le abbiamo raggranellate in internet.

La carriera di Crocetta inizia all’ombra di suo fratello, l?ex senatore del Partito Comunista Italiano Salvatore Crocetta, e continua con collaborazioni varie presso l?Unità e Liberazione.

La sua formazione scolastica si conclude con un non meglio dichiarato diploma di perito chimico, che gli consentirà di entrare all?ENI di Gela.

Per quanto riguarda le lingue egli dichiara di sapere parlare si annoverano l’italiano “con forti inflessioni dialettali siciliane”, l’arabo, l’inglese ed il francese.

Ma è la sua ricerca di una collocazione all’interno della sinistra ad essere particolarmente movimentata.

Aderisce dapprima al Partito Comunista Italiano, e poi a Rifondazione Comunista.

Viene eletto nel 1998 a consigliere comunale fra le liste dei Verdi e viene chiamato come consulente dell?Assessore regionale ai beni culturali Salvatore Morinello, incarico che ricopre fino al 2000. Nello stesso periodo si è impegnato nell’elaborazione di progetti culturali tra paesi del mediterraneo. Sempre nello stesso anno si è iscritto al Partito dei Comunisti Italiani.

Ha ricoperto la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione del 2000 al 2001.

Ma il salto politico, il trampolino di lancio, lo fa nel 2002, quando si candida con successo a sindaco, presso la sua città, per l’alleanza di centrosinistra.

Crocetta ha avuto la lungimiranza e la caparbietà, nonché il coraggio di fare della lotta alla mafia il suo cavallo di battaglia. Si è definito infatti un sindaco antimafia. Ha fatto svolgere gare di appalto alla presenza dei Carabinieri e licenziato impiegati comunali collusi con la mafia.

Si ricandida al termine del mandato e vince con il 65% dei consensi nel 2007.

Alle regionali siciliane del 2008, Anna Finocchiaro in corsa per la Presidenza, lo candida come Assessore, ma non viene eletta.

Il 1º ottobre 2008 aderisce al Partito Democratico.

Alle elezioni europee del 2009 è stato candidato nella circoscrizione dell?Italia insulare nella lista del Partito Democratico e viene eletto ad europarlamentare con circa 150 mila preferenze.

Il 18 aprile 2012 diviene vicepresidente della Commissione speciale antimafia (Crim) dell’Unione europea.

Crocetta purtroppo, non contento di essere Europarlamentare, si candida nel 2012 alla Presidenza della Regione Sicilia, dove vince, anche per la frammentazione presente fra le liste del centro destra.

Il calvario di tanti siciliani inizia da quel momento.

Il suo primo atto è quello dell?eliminazione dei 21 giornalisti nominati dai precedenti Presidenti.

La chiusura di 13 società regionali, il taglio degli stipendi dei dirigenti regionali e una drastica riduzione dei consulenti esterni.

Ha poi disposto la rotazione di molti dirigenti ed impiegati pubblici in vari assessorati.

Il 3 marzo 2013 annuncia l’intenzione di abolire le province della Sicilia e sostituirle con consorzi tra comuni. Cosa che getta nell?empasse le Provincie siciliane e tutte le attività ad esse connesse, tra cui i Consorzi Universitari che sopravvivevano grazie alle Provincie.

Il popolo siciliano ha assistito finora a proclami, che hanno sortito l?effetto di agitare demagogicamente le loro coscienze.

Ma tra i proclami ed i fatti concreti esiste una sottile linea, tracciata dalle persone, dalla gente comune.

Crocetta, a tutt’oggi , ha colpito sistematicamente e scientificamente le fasce più deboli della popolazione, quelli che vivevano a stento e di stenti e ne ha fatto una cruda e sanguigna macelleria sociale.

Se ci sono, se esistono delle connivenze fra mafiosi e dipendenti ed altre situazioni illegali è giusto che la magistratura: la magistratura faccia il suo corso. Dalle drastiche prese di posizione non sono emerse soluzioni, se non pannolini caldi a base di ASPI e di piccole proroghe.

Ma paralizzare interi settori, mettere sul lastrico le famiglie, questo è non governo, questo è non amministrare.

La lotta alla mafia è sacrosanta, la facciamo ogni giorno, nel nostro piccolo,noi tutti cittadini onesti e la fanno le istituzioni preposte, ma questa lotta non deve essere usata per riscuotere consensi o delegittimare l?avversario.

Governatore, lei ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Diario di una giostra“, le vorrei domandare: “come mai non ha pensato di continuare in questa bella attività?”.

Giuseppe Morello

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 Foto: Ph. Italpress

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Di Redazione Elzeviro.eu

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