Dicono che sia di moda; almeno una donna su tre è divorziata, ha un figlio avuto da un precedente matrimonio e convive con un uomo a sua volta divorziato e con due figli a carico. Il tutto sotto lo stesso tetto che se ti va bene è ampio e ben organizzato (e quindi i rischi di collisione fra le varie entità sono ridotti al minimo); se ti va male…..ti tocca dividere 60 metri quadrati con diversi estranei.Non sono poi tanto vecchia, io, né troppo giovane ma la famiglia allargata non l’ho mai capita.
Non sono cattolica, non vado in chiesa, mi sono sposata in Campidoglio con la convinzione che per queste faccende non bisogna scomodare né Dio né i Santi. Ho avuto molti fidanzati, qualche sporadica convivenza (a casa mia ci stavo benissimo) e mi sono decisa a dividere la mia vita con Ludovico solo dopo aver capito che senza di lui la mia vita era peggiore. Al matrimonio ci tengo, non ci avrei rinunciato per nulla al mondo. E’ perché sono cresciuta a pane e Barbie – sposa? O forse perché i miei genitori sono figli dei borghesi anni ’60?
Fatto sta che non capisco queste donne che in nome di un femminismo distorto (povere femministe che per noi si sono battute!) saltano da un letto ad un altro, cambiano uomo più veloce di un paio di scarpe, scodellano figli sparpagliandoli qua e là (nonni e tate ne sanno qualcosa). E non citatemi come modello Carrie&C. Anche loro ci credono al matrimonio e ad un solo grande, unico, amore ed è così che ognuna di loro finisce: sposata e con prole.
Il matrimonio è ciò che suggella un progetto comune, la voglia di vivere insieme la vita, il momento in cui io e te diventa il NOI.Non mi sono mai piaciuti i condomini dove ci sono troppi galli che cantano. Ho sempre preferito i villini a schiera dove hai compagnia, sì, ma hai anche la tua privacy.E se Ludovico, che ha 11 anni più di me avesse avuto una ex-moglie e dei figli? mi chiedono sempre le mie amiche, cosa avresti fatto? Te lo saresti comunque sposato?Aspettava me, dico, e non avrebbe potuto scegliere nessun’altra!
Ilaria Riggio