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Anomalie termiche all’interno della Piramide di Cheope: stiamo forse per scoprire la stanza segreta del dio Toth?

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Nell’ottobre del 2015 un gruppo di ricercatori egiziani, francesi, giapponesi e canadesi, nell’ambito della missione “Scan Pyramids” ha iniziato a scannerizzare le tre piramidi di Giza e le due di Dahshur mediante un’avanzata tecnologia a infrarossi e scanners di ultima generazione. Scopo di questa emozionante ricerca è quello di trovare sulla superficie di questi colossi di calcare e granito, eventuali anomalie, anomalie che potrebbero indicare anche l’esistenza di possibili spazi e stanze nascosti. Progetto che continuerà fino alla fine del 2016.

Dalle prime notizie arrivate sappiamo che i ricercatori avrebbero scoperto diverse anomalie termiche tra le quali spiccherebbe quella maggiore riscontrata su tre blocchi di calcare situati nella parte bassa della Grande Piramide di Cheope. Tra l’altro vicino ai tre massi in questione, sul lato orientale sarebbe stato notato un qualche cosa che potrebbe far ricordare un piccolo passaggio. Questi tre blocchi hanno rivelato una temperatura di ben 6 gradi maggiore rispetto al resto della magalitica struttura. Un’anomalia a dir poco impressionante che potrebbe far pensare all’esistenza proprio in quella zona, di un non ben precisato spazio interno, forse una sorta di camera ancora sconosciuta.

Questa scoperta, lungi dal mettere finalmente d’accordo egittologi tradizionali e ricercatori meno allineati, ha ancora di più acuito i contrasti inerpretativi perché, tanto per non contraddirsi, gli storici tradizionali sarebbero poco propensi ad immaginare l’esistenza di camere segrete e quant’altro potrebbe mettere in forse le “certezze” accademiche che continuano testardamente a considerare le piramidi il frutto dell’iniziativa e dell’innovativa tecnologia, assolutamente inspiegabile per quel tempo, dei dinasti della Quarta Dinastia.

La tradizione sulla base anche di antichi papiri e iscrizioni, ci dice che il dio Toth, conosciuto anche come Ermete Trismegisto e più tardi noto agli ebrei con il nome di Enoch, nella notte dei tempi avrebbe regalato all’umanità 42 libri contenenti la conoscenza segreta delle leggi dell’Universo, libri che sarebbero stati nascosti in diverse camere-biblioteche segrete, una delle quali potrebbe essere situata proprio all’interno della Grande Piramide. Non mancano comunque indicazioni e indizi precisi a riguardo, indicazioni che puntualmente vengono ignorate dallo scetticismo accademico ma che dovrebbero in qualche modo fare aprire gli occhi a chi invece continua a tenerli ben chiusi e…a prova di verità.

Sappiamo infatti da Platone che il legislatore greco Solone, parlando con i sacedoti egizi dell’epoca, venne a sapere che la storia dell’Egitto era molto più antica di quanto si potesse immaginare a quel tempo e che ci sarebbero state precise relazioni tra la civiltà perduta di Atlantide e quella egizia. Da alcuni antichi ricercatori arabi, tra i quali spicca il nome di Abu Zeyd el Balkhy, la Piramide maggiore di Giza sarebbe stata costruita nel tempo in cui la costellazione della Lira si trovava nel segno del Cancro, ossia 72.000 anni prima dell’epoca dell’Egira. Numeri per carità da prendere con le dovute cautele ma che indicherebbero pur sempre ipotesi alternative e suggestive comunque più valide di quelle di chi sostiene che queste colossali opere di ingegneria avanzatissime sarebbero state innalzate per miracolo quasi all’alba del Neolitico.

Secondo una precisa tradizione copta, nei sotterranei delle tre Piramidi di Giza vi sarebbero nascosti tesori inimmaginabili, tra cui un misterioso metallo ferroso non soggetto alla ruggine e una sorta di vetro pieghevole, ma non solo, all’interno, in una o più camere segrete, sarebbe nascosta la scienza antidiluviana, i cui libri sembrano riecheggiare  appunto quelli sacri regalati a noi mortali dal dio Toth in persona. Per carità continuiamo a viaggiare sul piano delle ipotesi, ma pur sempre ipotesi plausibili che necesssitano di una decisiva accelerata nelle indagini archeologiche e storiche per arrivare finalmente a quella verità tanto agognata e soprattutto in grado di mettere tutti d’accordo perché davanti a verità incontrovertibili non c’è più spazio a discussioni: si devono accettare punto e basta.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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