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Kepler ha fatto bingo!

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Scoperte strane anomalie nel segnale luminoso inviatoci dalla stella Kic 8462852, anomalie che potrebbero far sospettare l’esistenza di strutture artificiali orbitanti attorno all’astro situato tra la costellazione del Cygnus e quella della Lyra.

 

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno: gli astronomi che lavorano al progetto Kepler, nato per sondare le profondità dello spazio alla ricerca di pianeti abitabili, hanno scoperto qualcosa che va contro le normali leggi che regolano ineluttabilmente il cosmo. La stella Kic 8462852 situata nell’emisfero settentrionale della Via Lattea a circa 1400 anni luce di distanza dalla Terra, manda segnali di luce a intervalli irregolari che sono assolutamente incongruenti con quelli che ci si aspetterebbe se fossero causati dal passaggio di pianeti orbitanti.. Di solito infatti quando un pianeta passa davanti ad una stella osservata dal telescopio Kepler, la sua luce si affievolisce solo per poche ore o al massimo per qualche giorno ma soprattutto lo fa ad intervalli regolari dettati dalla velocità orbitale.

Quello che si vede invece sulla stella non è assolutamente congruente con questa ipotesi, infatti la stella in questione si oscura fino all’80% ad intervalli assolutamente irregolari il che fa pensare che questo temporaneo blocco di fotoni possa essere causato da una serie di oggetti misteriosi e non identificati che sta orbitando attorno alla stella. Oggetti che non sarebbero ascrivibili a detriti perché questo sarebbe possibile se la stella in questione fosse all’inizio della sua formazione, cosa che dall’osservazione è stata invece esclusa. Infatti, in questo caso, ci sarebbe anche la presenza di polveri in grado di emettere luce infrarossa supplementare, cosa che non è stata invece rilevata. L’osservatrice-astronoma dott.ssa Tabetha Boyajian ha detto che, da quando il progetto di ricerca di pianeti abitabili è iniziato, non si era mai visto un fenomeno del genere tanto che si era anche pensato in un primo momento ad un errore di calcolo o a difetti strutturali del grande telescopio. Ipotesi che ad un controllo successivo è stata poi assolutamente esclusa

L’altra ipotesi attualmente al vaglio degli osservatori è che una nube di comete sia stata in qualche modo attratta in orbita da una stella migrante, evento però abbastanza raro e per il quale devono ricorrere contemporaneamente tutta una serie di concause difficili da verificarsi tutte insieme. Rimane l’ultima ipotesi, quella più “surreale” e fantascientifica ovvero che questi misteriosi oggetti sparsi che stanno ruotando attorno alla stella in questione possano essere strutture artificiali. Strutture abbastanza grandi da catturare un numero rilevante di fotoni che altrimenti Kepler sarebbe stato in grado di rilevare e registrare. A dirlo è il prof. Jason Wright astronomo della Penn State University. Questa, sostiene il ricercatore, sarebbe il genere di cosa che ci si aspetterebbe da una qualche civiltà aliena che si sta evolvendo. Strutture che potrebbero, continua lo scienziato, essere state pensate e messe in orbita per poter ad esempio catturare l’energia di quel sole. Ipotesi che, se dovesse in qualche modo essere in seguito avvalorata, potrebbe essere l’evento più importante della storia dell’Umanità, la prova definitiva che non siamo soli nell’Universo


Il prossimo passo che verrà intrapreso per fare luce su questo mistero sarà quello di provare, in coordinamento con il Progetto Seti diretto dal Prof. Adrew Siemioon a ricercare e analizzare possibili emissioni di onde radio provenienti da quella che potrebbe essere, a questo punto, una qualche forma di sorgente tecnologica. Sarebbe un primo contatto con chi in teoria non avremo mai il tempo di andare a trovare vista la distanza siderale che ci separa. Sarebbe già una bella soddisfazione mandargli, anche se in forte ritardo, gli…auguri di buon anno. L’eventuale lettera di risposta dei nostri quasi dirimpettai cosmici arriverebbe molto probabilmente ai nostri pronipoti fra qualche migliaio di anni…un servizio di posta celere cosmica che…lascia ancora a desiderare.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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