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Il rapporto Oxfam che inchioda Draghi

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Il rapporto Oxfam sulle diseguaglianze in Italia è un pesantissimo atto di accusa contro il governo Draghi.

di Riccardo Achilli

Le diseguaglianze dovute alla pandemia sono cresciute: il 10% più ricco della popolazione detiene il 52,3% della ricchezza nazionale.

Praticamente niente, nelle politiche sociali e del lavoro dei migliori, ha funzionato:

– la riforma degli ammortizzatori sociali è perita per carenza di risorse;
– i lavoratori autonomi non hanno nessun paracadute in caso di perdita del lavoro, se non il modestissimo Iscro, approvato peraltro dal governo Conte;
– l’estensione della Cig ai dipendenti di aziende prima escluse avverrà tramite il più modesto sostegno dei fondi di solidarietà settoriali o del Fis;
– la riforma del Rdc è peggiorativa ed apre ad una specie di incentivo all’assunzione con contratti stagionali dei pochi occupabili;

La ricomposizione del mercato del lavoro

si sta attuando distruggendo posti a tempo indeterminato per sostituirli con contratti precari sottopagati, anche perché il Governo ha incentivato i contratti a termine eliminando le causali e non si investe nel sistema pubblico di collocamento, aprendo la strada alle agenzie private;
– il cosiddetto programma GOL è fumoso ed incomprensibile;
– la riforma dell’Irpef è regressiva;
– quella degli estimi catastali solo virtuale.

Resta in piedi solo l’assegno unico per i figli, che però è stato pensato dal Governo Conte.
E con questo fallimento totale noi uno come Draghi lo dovremmo mandare al Quirinale?

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