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Psicopatologia del complotto

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Analizzeremo a grana grossa gli eventi mondiali in corso per cercar di capire meglio la loro causa e natura in rapporto a certe teorie di gran moda nel mondo che si pensa “alternativo”.

di Pierluigi Fagan

Partiamo dai dati sanitari. Ad oggi si segnano circa 870.000 morti/mondo su una base semestrale, circa 1,7 milioni su base annua stante che questo è un calcolo molto grossolano poiché soggetto anche ad ampie modifiche, in su o giù. Per altro, anche il dato ufficiale è da prendere con mezzo occhio chiuso.

Da una parte c’è chi dice che sono stati addebitati al Covid morti di altra causa, dall’altra molti analisti avvertono invece del contrario, c’è forse una sottostima anche del 25-30%. Ma a “grana grossa” tutto ciò è praticamente ininfluente. Ad oggi, dato il “dato” indicativamente per buono, siamo allo 0,01 della popolazione mondiale.

Possiamo quindi trarre almeno una certezza: le élite mondiali (entità esistente solo per chi non ha alcuna nozione di geopolitica, disciplina reietta di cui molti parlano ma pochi capiscono almeno i fondamentali e che comunque va letta semmai al plurale) non hanno pianificato la SARS2 per ridurre la popolazione.

Ad oggi, nel mondo, sono morte di Covid19 l’1% dei nuovi nati, la popolazione mondiale continua a crescere imperterrita. Alcune teorie del complotto (che sono una “famiglia” ce ne sono di diverse con diverse argomentazioni) ammoniscono che a questi morti sanitari andranno aggiunti i morti per depressione economica futuri ma ripeto, a gran grossa le cifre mostrano la loro totale ininfluenza anche raddoppiassero o triplicassero cosa che sfocia nella fantascienza di serie B o forse C.

Si badi, i morti quindi non sono tanti in assoluto, ma è pur sempre la più o meno quinta causa di morte al mondo dati WHO, evitabili abbastanza facilmente, o almeno più facilmente del cancro. Si tenga poi conto che quasi l’80% dei morti sono per il 25% in Europa, per il 30% in Nord America, per il 24% in Sud America. Quindi le fantomatiche “élite globali”, avrebbero pianificato la riduzione della sola popolazione occidentale che è già storicamente in ampia contrazione e che oggi ha peso sempre più ininfluente sul totale mondo.

Debbono quindi esser tutte asiatiche ed africane queste élite globali, strano. E si tenga poi conto che il vero problema del Covid non sono i morti che impressionano le anime semplici, è il pericolo di collasso sanitario poiché i richiedenti a vario titolo ospedalizzazione (almeno, questa primavera in Europa) furono anche quindici-venti volte di più dei morti.

Infine, è giusto parlare di globale anche senza prendersi la fatica ogni tanto di seguire le statistiche internazionali o leggere cosa succede nel “globale reale”, visto quello che accade in Italia o magari a Chieti, visto il Mondo…

Passiamo allora al dato economico. Qui abbiamo per il secondo trimestre questa classifica di disastrosi risultati percentuali: INDIA -23,9 (unico dato a base annua), UK -20,4%, SPA -18,5%, FRA -13,8%, ITA -12,8%, ZONA EURO -12,1%, BRASILE -9,7%, GER -9,7%, USA -9,5%, RUSSIA -8,5% , JAP -7,8%, AUSTRALIA –7,0%, CINA +11.5% (ma -10,0 % primo trimestre poiché loro hanno iniziato prima col virus).

La disoccupazione dati OCSE-OECD su un campione selezionato di economie avanzate (AUT-CAN-FRA-GER-ITA-JAP-KOR-MEX-SPA-UK-US) segna un tendenziale dieci volte la contrazione del 2008-9. Non c’è censimento della strage di piccole e medie aziende ma è intuibile il dato molto pesante.

Quindi, le “èlite globali” in preda al tafazzismo anch’esso globale, avrebbero deciso di auto-infliggersi contrazioni -al solito- più pesanti proprio per i paesi più avanzati già in storica crescita anemica, con condimento di sterminio tessuto produttivo e commerciale medio-piccolo in favore delle grandi multinazionali, le quali sono quasi tutte americane (qualcuna cinese, indiana o europea) e goduriosa esplosione di disoccupazione che mina la stabilità sociale a base della loro elezione e governo. Il tutto ad insaputa di Trump, Putin, Xi Jinping, Macron e Merkel. Subdole ed astute!

Come detto, le “teorie del complotto” o delle “strategie delle élite” poiché l’uso del termine “complotto” è spregiativo, sono una famiglia. Quindi c’è di tutto ed è scorretto assimilarle a gran fine. Alcune, tra le più ridicole, hanno trovato su Internet, che Bill Gates, WHO, World Economic Forum (quelli di Davos), anni fa, avevano previsto una pandemia globale con milioni di morti.

Tali simulazioni, infatti, erano fatte su ipotesi di coronavirus già manifestatosi, prima con la SARS1 e poi con la MERS. Queste due epidemie ai tempi non conosciute da nessun altro fuori di coloro che si occupano di questioni mondiali e la piccola comunità dei virologi, vennero presto contenute anche perché avevano indici di mortalità spaventosi. Quindi ci si accorse subito che c’era un problema e si limitò il danno. La SARS2 ha indici di mortalità molto bassi, invece.

Tali simulazioni erano appunto fatte per sensibilizzare le élite mondiali politiche, i decisori, del grave rischio connesso alla nuova condizione “globale” del mondo con alta densità abitativa, invasione delle aree naturali con urbanizzazione sfrenata che va incontro a molteplici “spillover”, facilità di trasmissione globale dovuta ai viaggi aerei dei portatori. Non per “umanitarismo” certo, solo per avvertire del possibile tracollo di ogni razionalità economica che è la regola del gioco che ordina il mondo intero.

I decisori politici, se ne fregarono bellamente poiché la nostra cultura attuale non agisce su base previsionale a medio-lungo. In più, le “democrazie” hanno il difetto che se la gente che ti vota non vede immediato tornaconto di quello che fai o spendi, non ti rivota. Inoltre, le élite cambiano interpreti, quelli di oggi non sono quelli di cinque anni fa o di dieci o addirittura di venti anni fa. Solo i cinesi pianificano a trenta anni. In più il “neo-liberismo”, la bulimia del profitto continuo, il non fare oggi quello che puoi rimandare a domani etc, etc.

Saputo però che alcuni avevano “previsto” il disastro (in effetti avevano previsto un disastro ben maggiore in termini epidemiologici, proprio per “spaventare” i decisori politici), alcuni applicatori del principio di causa agente intenzionale, ne hanno dedotto che questo fosse appunto un complotto. Infatti, chiunque fa veramente complotti, li fa in convegni pubblici internazionali e poi pubblica il video su YouTube, ovvio.

Poiché il mondo è pieno di imbecilli che ci tengono a farci sapere ogni momento dove stanno, cosa fanno, con chi lo stanno facendo pubblicando la qualunque della loro vita privata salvo starnazzare al pericolo incombente di esser econtrollati (come riporta un gustoso screenshot di una discussione surreale letto ieri su fb), è ovvio pensino che i complottardi globali facciano TED Conference svelando i loro subdoli piani. Potremmo andare avanti un bel po’ ma il nostro interesse per l’intera faccenda è un altro.

Alcune teorie non del complotto ma delle strategie (esistono i complotti ed esistono le strategie anzi forse il vero fenomeno sconosciuto al mondo delle menti semplificate è proprio il fatto che il mondo è intessuto di strategie che vogliono far conseguire risultati ai molti fili di una matassa di interessi pubblici, privati, politici, geopolitici, economici, finanziari, tra l’altro tra loro in competizione e spesso conflitto), legittimamente hanno notato che alcune élite, se ne stanno approfittando o quantomeno stanno gestendo l’emergenza con tratti ruvidi e poco democratici.

Fanno bene a farlo notare in taluni casi. Noto però che questa “critica dei media”, un portato di teorie post-moderne sul fatto che “tutto è costruzione sociale”, un idealismo per il quale non ci sono fatti ma solo interpretazioni (che parte da Platone, passa a Berkeley, Nietzsche mal masticato e peggio digerito, Matrix, fino appunto al costruttivismo estremo e l’interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica con influenze mistico induiste), ormai si occupa solo di tutto ciò che rientra nel suo presupposto metodologico.

Quindi abbiamo dichiarati “socialisti” che scodinzolano dietro Zangrillo, Briatore, Boldi, Bolsonaro e Trump, ma sono poco mossi da discorsi come “investimenti pubblici in sanità, prevenzione, reddito diffuso di sostegno, riduzione dell’orario si lavoro e ridistribuzione dello stesso, tassazione dei capitali e dai grandi profitti, moneta parallela (in attesa di uscire dall’UE, l’euro, il neoliberismo ed il capitalismo, tutte cose parecchio impegnative e diciamo- di “lunga durata”)” cose forse neanche “socialiste”, buonsenso direi.

Comunque, credo che oramai sia mainstream (minuscolo) il fatto che il Mainstream (Maiuscolo) dica un sacco di idiozie e batta su sesso, paura e morte per vendere. Fa sempre bene ripeterlo, ma forse c’è dell’altro che dovrebbe attirare il critico-critico, è la monotonia e questa ossessione esclusivamente “sovrastrutturale” che lascia perplessi.

Ad ogni modo, non era neanche di loro che mi volevo interessare. Volevo solo segnalare quel fenomeno per il qual noi vediamo cose, animali, facce nelle rocce e nelle nuvole, il nostro bisogno di render coerente e significativo ciò che altrimenti ci sembra caotico, poiché il caos puro inquieta, giustamente.

In fondo, immaginare tutto ciò abbia un senso pre-ordinato è rassicurante. Dovremmo altrimenti dedurre che sebbene stranoto ai bio-virologi di tutto il mondo che le hanno provate tutte ad avvertire del rischio, come da decenni gli ecologi avvertono di altri possenti treni accelerati di rischi, noi non ne sapevamo nulla.

Noi non ne sapevamo nulla, i media di queste cose non parlano, i politici le hanno ignorate, gli intellettuali fanno parte del mercato e quindi sono come le civette di Hegel che si svegliano per ultimi anche perché altrimenti non “vendono”, i capitalisti pure (eccetto quelli che volevano banchettare con gli agognati investimenti in sanità) perché basta solo il sospetto del rischio per modificare gli usuali, insensati comportamenti consumistici su cui si regge la baracca.

Insomma, come per il riscaldamento climatico, tutti i viaggiatori del veicolo-mondo, non si concentrano sul “che fare?” e poi riflettere su quanta poca consapevolezza media c’è in giro della grande complessità, quindi fragilità, di un mondo a 8 miliardi di umani, si buttano tutti a lanciare teorie ansiolitiche sul fatto che tutto ciò ha un senso ben preciso, voluto, intenzionato.

Poi litigano furiosamente per stabilire chi di loro ha più ragione, raccolgono un po’ di like, e la vita continua la sua traiettoria folle con loro dentro. Ormai c’è un nuovo mercato su queste teorie, libri, video, testate, pseudo-giornalisti, opinion leader, influencer insomma la tipica corte del miracoli a base di “capitale e riconoscimento pubblico”.

Si dice che è meglio aver a che fare con un bastardo che con uno stupido. La psicopatologia del complotto è tutta qui: pensare che il mondo sia bastardo, quando invece è fatto solo di stupidi-stupidi e stupidi-bastardi. Meglio sentirsi vittime che pender atto che tutti partecipiamo a  questa grande stupidità. Troppo complicato porsi allora la domanda sul “che fare?”. Ansia, l’odio calma l’ansia.

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