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Il gregge belante del multiculturalismo oggi è carico come una molla

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Image may contain: 12 people, people smiling, textVince la Francia “multietnica” (neocoloniale) e la strumentalizzazione è servita.

L’incubo tanto temuto è in via di materializzazione. E non ci riferiamo alla vittoria della Francia nella finale dei mondiali, bensì alla triste strumentalizzazione giornalistica che ne consegue.

Inevitabilmente, frotte di gazzettieri in cerca di visibilità e/o pubblico consenso, stanno aprendo con una marea di editoriali incentrati sull’unica analisi socialmente ed eticamente accettabile di fronte a questo risultato (già, perché il mero risultato sportivo non è mai sufficiente): il trionfo spirituale del multiculturalismo, dell’integrazione e della tolleranza.

È curioso che dopo anni in cui la Francia ed il Belgio -altro grande protagonista multietnico di questo mondiale- sono stati vessati ed umiliati nel loro stesso sangue, proprio a causa dei fallimenti nelle politiche di integrazione, ora il meticciato torni prepotentemente ad essere la stella polare verso cui volgere lo sguardo in cerca di redenzione, purificazione e sviluppo sociale.

Il tutto poi, per la banale vittoria sportiva di un gruppo che, stridendo con il concetto di nazione e di nazionalità, rappresenta una truffa ontologica rispetto alla competizione tra squadre nazionali.

Che poi, se avessero vinto i croati, il pistolotto ci sarebbe stato comunque e sarebbe stato un forzatissimo parallelismo tra il calcio e la guerra -contro lo spettro dei nazionalismi-. Giusto per non vedere il bicchiere eccessivamente vuoto.

Si abbia nota di questo post dell’ex boy-scout Renzi. Il già premier condensa infatti il senso di questo articolo nel suo opaco intervento sui social.

di Filippo Klement

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Un commento

  1. Tutti ad indicare Salvini come il responsabile delle morti nel mediterraneo. nessuno che inchiodi le ong alle loro responsabilità, tra il giornalismo mainstream