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C’è sempre un grande fermento nella compagine politica di sinistra per il concerto del Primo maggio, tradizionalmente svolto nella romana Piazza San Giovanni.
Tuttavia quest’anno, come già si è dimostrato ai piani alti della politica, non è periodo di forte coesione nel mondo della sinistra italiana. Era infatti previsto come ospite d’onore del concerto il famosissimo rapper italiano Fabri Fibra, le cui canzoni spopolano nel nostro stivale da più di dieci anni, mentre negli ultimi anni è riuscito a farsi sentire anche oltralpe.
A rovinare la festa ci ha pensato l’associazione Di.Re, organizzazione contro la violenza sulle donne, la quale ha fatto pressione sugli organizzatori del concerto perché ritirasse l’invito a Fabri Fibra. Il motivo? Quello ufficiale consisterebbe nella presenza di messaggi sessisti ed omofobi all’interno di “ben” due canzoni del rapper: “Su le mani“, del 2006, e “Venerdì 17“, addirittura del 2004.
L’associazione ha perfino accusato il cantante di scrivere testi da cui poi scaturirebbe il fenomeno della violenza sulle donne. Ovviamente il rapper si è subito difeso sostenendo in maniera più che legittima che il cantante di rap non prende una posizione sulla canzone che scrive, ma è è l’ascoltatore a doverlo fare.
Un principio che nel mondo del rap è sempre esistito ed è sempre stato noto a tutti, tranne a coloro che il rap invece non lo conoscono, come appunto l’associazione Di.Re.
Il motivo, non ufficiale ma reale, di questa levata di scudi sta invece nella scarsa visibilità che queste associazioni hanno, dati i loro pressoché nulli impegni sul piano sociale. Quale occasione migliore se non quella di proclamarsi paladino delle donne scacciando un nemico maschilista dal simbolico palco del Primo maggio?
Intanto così il mondo della sinistra perde pezzi anche sul piano artistico, ora che una delle figure più amate dai giovani appartenenti a quella corrente politica viene allontanata dal suo palco più importante.
