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Lo Stato colpevole di favoreggiamento alla prostituzione

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I risultati della Legge Merlin
Sembrerebbe un paradosso, o meglio una provocazione. 
Per noi è semplice realtà dei fatti. L’ambiguità non risiede nel titolo di questo scritto, ma nel comportamento assunto dallo Stato italiano ( e pochi altri Stati europei), nei confronti del fenomeno della prostituzione
Lo Stato italiano dal 1958, anno dell’entrata in vigore della tristemente famosa Legge Merlin, si è reso tacitamente complice dello sfruttamento libero e barbaro della prostituzione di donne, talvolta minorenni. 
E’ un’accusa grave, tuttavia suffragata da prove, alle quali chiunque può attingere: basta osservare le strade della propria città nelle ore notturne ( talvolta non si aspetta neanche il calar del sole), per vedere come migliaia di ragazze battano i marciapiedi per lucrare sulle prestazioni sessuali
Basterebbe solo questo per accusare lo Stato, come minimo, per omessa denuncia, ovvero in quanto attore consapevole della tragedia, ma muto e volutamente inattivo. 
Tutto questo perché? Perché lasciare in mano al racket della peggiore malavita esistente delle ragazze indifese? E perché poi lasciare che da tale infido commercio vengano fuori una roba come 14 milioni di euro?( al mese?) No a sera
Tutto questo sarebbe proprio di menti folli e completamente rattrappite dalla demenza, sarebbe, se ovviamente non ci fosse una spiegazione più sottile, forse quella giusta. 
In Italia i democristiani l’hanno fatta da padroni per più di quarant’anni, avvalendosi della loro ipocrisia morale giustificata da una religiosità talmente esteriorizzata da risultare in fin dei conti spoglia e povera di reali intenti.
Una tale mentalità ha portato all’incubazione, alla proposta ed infine all’approvazione della Legge Merlin ( legge che ricordiamo rende illegali le attività collaterali alla prostituzione, come le case chiuse). 
Tutto il resto l’ha fatto la mafia, con i suoi giochetti che talvolta possono imbattersi in alcuni piani della politica, ostacolando così una regolamentazione diversa della materia.
 In ogni caso l’opinione pubblica deve rendersi conto dell’anormalità della situazione ( cosa c’è poi di normale in una ragazza di 17 anni costretta a vendersi per un illustre sconosciuto, magari con -10 gradi sottozero?) per dare un deciso input alla politica, forse ora liberata dalle ipocrisie democristiane.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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