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Invereconda politica nostra

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Ansa: “Il segretario del Pdl ha risposto con un “Credo di sì” ai cronisti che gli chiedevano se il nome di Silvio Berlusconi sarà sulla scheda elettorale nelle prossime elezioni.”

Sembra che per garantirsi quello zoccolo duro di elettorato e mantenere le poltrone agli amici Berlusconi svenderà il suo già vituperato nome, si candiderà: perderà mestamente, ma almeno potrà indicare i nomi dei parlamentari per un’ulteriore legislatura.

Forse invece sarebbe meglio si facesse da parte, spingesse, come illustre membro del Parlamento, per un rifacimento delle norme elettorali e ponesse fine allo scempio della democrazia bloccata (liste bloccate).

Senza contare il fatto che un’opposizione debole a guida berlusconiana (sarebbe più forte con Alfano candidato premier, e novità di alleanze, forse La Destra?) non potrà nemmeno metter becco agli scempi targati Pd. Pd anch’esso pregno dei soliti nomi, delle solite contraddizioni, logorato dai sempiterni gruppi di potere ed ora alleato col nuovo: l’Udc.

Udc la cui grandissima novità ripresa da giornali e tv è stata togliere il nome di Casini dal simbolo… Tra l’altro si parla del Partito democratico che in questi giorni è alfiere dell’impavido ed intemerato Romano PRODI, suo fondatore, altresì indicato da Vendola come capo dello STATO.

Se  Grillo (o chi per lui, come da cronaca recente) minaccia il 15% non c’è poi troppo da stupirsi, nevvero?

 

Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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