In termini di assoluta decadenza si inquadra il dibattito politico italiano. Non si parla qui di partiti che stanno fuori dal parlamento, per i quali si tollera una veracità di termini, un po’ perché è impossibile che entrino in parlamento a causa delle soglie di sbarramento, un po’ perché, per farsi notare, è lecito tutto, o quasi.
Nemmeno per un partito che volesse farsi notare da fuori l’Emiciclo sarebbe però accettabile un colpo basso come quello inferto da Sel nei confronti dell’ormai leader dell’opposizione Matteo Salvini. Stante il fatto che sia Sel, sia Lega Nord sono partiti comodamente seduti in Parlamento. Eminente rappresentante (non votata, nemmeno attraverso le “parlamentarie”) del partito di Vendola è addirittura la terza carica dello Stato: Laura Boldrini, infatti, guida a colpi di imparzialità negata e retorici buonismi e demonizzazioni, la Camera dei deputati.
Apriti cielo, anche il solito giornalista piddino Gad Lerner non si è risparmiato, esprimendosi in un tifo accalorato nei confronti del maiale, e contro Salvini. D’altra parte il contadino Gad, che ha una magione nel Monferrato patrimonio Unesco, s’immagina, considerata la sua estrazione, rispetti il maiale a tal punto da non consumarlo.
Il post apparso sulla pagina ufficiale di Sinistra, ecologia e libertà scherza “Salvini inseguito da un maiale in un campo rom alla periferia di Milano. Salvini è quello col maglioncino grigio“. Non fa ridere, o perlomeno farebbe ridere se fosse una battuta da bettola dopo qualche birra, non certo quando tale post appare sulla pagina ufficiale di un partito che si è candidato a guidare il paese ed ha ottenuto voti sufficienti per eleggere (leggi, nominare) dei rappresentanti in parlamento.
freddie