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Globalizzazione killer: 80 migranti gettati nel mare salentino

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Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo“. Il sommo Dante, oltre che poeta, fu profeta. Quasi inconsapevolemente in questo passo descrive in maniera realistica e dettagliata la condizione dei migranti, vittime della globalizzazione post-moderna.

Caronte è la rappresentazione di tutti i traghettatori che lucrano sul traffico di persone, anche se il personaggio di respiro greco non illudeva i suoi passeggeri sulla possibilità di trovare la luce al di là mare. La globalizzazione è peggio di Caronte, perché inganna e sfrutta gli esseri umani affinché si trasformino in mera merce di marxiano respiro. L’uomo è diventato merce ed è alla mercé del capitale, un’entità astratta cui l’uomo ha consegnato la propria libertà. E non illudiamoci, come molti perbenisti sanno ben fare, che il migrante strappato con la forza dalla propria terra possa mai dirsi effettivamente libero.

Chi non è artefice del proprio destino non sarà mai libero.

Così non saranno liberi quegli 80 migranti che ieri notte sono stati gettati in mare al largo delle coste di Leuca. Siriani partiti dalla Turchia sono riusciti a raggiungere le coste italiane e sono stati scortati dalla Capitaneria di porto presso il centro di prima accoglienza Don Donino Bello. Scappano dalla Siria soprattutto a causa dell’ottusità degli americani, impeccabili nell’intervenire nel posto sbagliato al momento sbagliato, incapaci di lasciare la libertà di un indipendente sviluppo storico alle popolazioni del mondo (proprio loro che hanno versato sangue per ottenerla).

Eppure questo non interessa, risolvere il problema alla radice è demagogico e populista. Molto meglio invece è la politica dell’accoglienza, come se questo ci ripulisse la coscienza. Questi 80 migranti si aggiungono ai 40.000 salvati dal nostro paese nel solo 2014, numeri che ci dovrebbero far meritare il Premio Nobel per la Pace. La politica dei buoni samaritani serve solo alle tasche dei Carminati e dei Buzzi vari,  quello che serve è invece un secco e corale “NO” alle guerre americane nel mondo, motori di crisi umanitarie e schiavismo economico. Serve una riorganizzazione dell’economia mondiale, non più basata su un libero mercato che da sempre ha favorito solo le nazioni più ricche, bensì un’economia basata su rapporti egualitari, che garantiscano la piena autonomia dello sviluppo dei singoli paesi.

E’ l’autodeterminazione dei popoli il motore che fino ad oggi ha consegnato le chiavi dello sviluppo alle civiltà mondiali.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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