La storia della metropolitana di Torino racchiude come meglio non si potrebbe una serie di illogiche, irrazionali ed insensate scelte da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo. Pur avendo già negli anni ’30 sviluppato un progetto all’avanguardia, un tunnel che sarebbe passato sotto la centralissima via Roma, le prime amministrazioni post conflitto decisero di ignorarlo. Vuoi per insabbiare definitivamente una parte della storia italiana vuoi per permettere alla Fiat di sviluppare il proprio mercato senza “concorrenza esterna”.
E’ stata emblematica quanto deplorevole la scelta del 1975 del sindaco Novelli di sospendere i lavori della SMT (società per la metropolitana di Torino). Avrebbe giovato e non poco alla nostra città intraprendere dei lavori pubblici in quel periodo storico, osservando soprattutto come gli stessi siano diventati ai nostri giorni completamente ingestibili: la moda degli appalti dei subappalti consegna i lavori nelle mani di aziende slegate dal contesto urbano e dal controllo comunale. Tutto questo ha portato a un incredibile dispendio di risorse (che hanno portato il comune di Torino ad essere il più indebitato d’Italia) e ad un sostanziale nulla di fatto sull’avanzamento della metropolitana.
Oggi Torino possiede una sola misera linea, in pratica metà città se ne serve regolarmente, mentre l’altra metà non ne ha mai visto la forma. Anzi l’unica linea non è stata nemmeno completata, dato che manca ancora il tratto che dovrebbe arrivare a Piazza Bengasi. Qua i lavori sono fermi da aprile 2013, più di un anno di inattività, soldi spesi e disagio per i commercianti che subiscono danni enormi per l’ingombrante presenza del quartiere. La questione ora è in mano ad InfraTo (società che ha il compito di realizzare l’ultimo tratto della metropolitana) e il Consorzio Cooperative Costruzioni.
Il 15 novembre 2017 è la data stabilita per il termine dei lavori, tre anni, un tempo infinito. In tutto questo la giunta comunale rimane ad osservare, quasi come se il problema, una volta concesso l’appalto, non fosse più loro, ma una questione ormai tra sconosciute società di costruzioni e i cittadini, lasciati in balia delle stesse.
Nel 2017 finalmente, si spera, Torino vedrà completata la sua unica linea di metropolitana, il resto della città continuetà a muoversi tra ritardi e inesistenti bus Gtt.