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Tutti trasversali

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Chi non lo è, è OUT. Ma essere trasversali significa forse convergere in massa sul pensiero unico che Renzi propina e diffonde sui canali d’informazione, giungendo a lui dall’alto, dal basso, da destra e da sinistra?

Il nostro giovane premier, che si muove in continuazione, è digitale (dicono) mentre tutti gli altri sono rimasti nel vecchio sistema analogico. Ma la nuova democrazia in atto consiste nell’eliminazione del voto popolare sia per i consigli provinciale e sia per il Senato, dopo aver costituzionalizzato la “ghigliottina” per impedire il dibattito in parlamento che fa perdere tempo (come ha sottolineato Giorgia Meloni nella trasmissione” in onda” del 5/7/14). Solo Pippo Civati (obbligato a centellinare le parole per non venir sbattuto fuori) ha annunciato la sua convention di Livorno (dove nacque il partito comunista d’Italia nel congresso del 21/01/1921 dalla scissione del partito socialista) del 13 luglio, dove ha ribadito con forza che “non finisce qui la storia“, per la verità, molto lunga, con scissioni e trasformazioni. La bandiera rossa con la falce, il martello e la stella durò 70 anni, fino a quando Occhetto (1991) non annunciò la svolta cambiando il simbolo con una quercia (con la bandiera del Pci ancora presente in basso) e la dicitura ” Partito democratico della sinistra”, che resistette poi fino al 2006, perché sotto la segreteria di Piero Fassino la quercia adottò la dicitura “Democratici di sinistra” ed eliminò la bandiera rossa.

Ora è sparita pure la lettera “ESSE”, la parola sinistra non esiste più: è rimasto il PD senza quercia. Avanti di questo passo, se ci sarà una scissione, Renzi provvederà ad aggiungere la vocale “I”, italiano, fagocitando Forza Italia con l’intenzione di costruire un grande partito che spazzerà via stelle e centrini. Ci toccherà pure vedere Bruno Vespa in pellegrinaggio a Lourdes, cosa che ha promesso di fare (Porta a Porta 13/03/14) se il governo Renzi reggerà fino al 2018.

Nel frattempo Napolitano è andato in Slovenia a commemorare il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale ed al col del Lys (in Piemonte) commemorando i partigiani morti nel 1944. Siamo fermi al passato, peraltro ancora celebrato a senso unico, mentre non pare che l’Europa così come oggi è intesa rappresenti il futuro. Giuseppe Franchi Naa

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Di Redazione Elzeviro.eu

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