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Le amare estati di Berlusconi

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Il primo agosto dell’anno scorso la Cassazione inflisse 4 anni di condanna a Berlusconi per frode fiscale. Adesso si sta attendendo la sentenza (prevista per il diciotto corrente mese) per il processo in grado d’Appello denominato “Ruby“, che in primo grado condannò l’ex cavaliere a 7 anni di reclusione ed all’interdizione perpetua dei pubblici uffici, infine, per completare il quadro estivo e rincarare la dose, la procura di Bari rinvia a giudizio l’uomo più perseguito (o perseguitato, a seconda) d’Italia perché ritiene che abbia costretto l’imprenditore Tarantino a mentire sulle “escort” che gli procurava per le festicciole private.

Visto che i processi per Berlusconi vengono accellerati, all’orizzonte si prospetta una vecchiaia ingloriosa (agli arresti domiciliari) per il protagonista indiscusso degli ultimi 20 anni di storia politica Italiana. Non più “Forza Italia” quindi, ma forza italiani,in balia di inquietanti interrogativi sul loro futuro.

I poveri assoluti sono raddoppiati (raggiungono i 5 milioni), le aziende più importanti se ne vanno all’estero ( anche l’Indesit della famiglia Merloni ha venduto il 60% della proprietà all’americana Whirpool). I suicidi delle persone in difficoltà  (su cui si tace, salvo poche eccezioni extraparlamentari) continuano a verificarsi e Renzi è alla (disperata) ricerca di 12 miliardi di euro per far quadrare i conti.

Solo i deputati non temono la crisi: vengono pagati anche se si trovano in galera e possono viaggiare a costo zero (presentano il conto e venendo rimborsati). I rumors dicono che il giovane premier voglia continuare a “stirare” mentre il ferro è caldo, puntando alle elezioni in primavera per aggiudicarsi il mandato popolare. Se gli verrà concesso, significa che le parole contano più dei fatti perché l’economia non decolla certo con la riduzione di 215 senatori ed ottanta euro in busta paga a 10 milioni di lavoratori Italiani.

Protestare, mugugnare e lamentarsi non serve a nulla. Automobilisti o pedoni diamoci la mano, tutti si parta, lancia in resta, per fare catenaccio contro l’Europa sotto il giogo dei banchieri, dei burocrati e dei tecnocrati spinti dalla turbofinanza.  Giuseppe Franchi Naa

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Di Redazione Elzeviro.eu

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