E’ un Senatore molto ottimista, il Calderoli di oggi è sicuro di sé e convinto della riuscita delle sue battaglie.
” Con il mio emendamento abbiamo ottenuto due risultati storici: il taglio dei parlamentari e il Senato federale, ora le forze politiche siano responsabili e votino in terza e quarta lettura con una maggioranza qualificata dei due terzi”.
E già, perché mica finisce così, mica basta scrivere su carta la legge, bisogna passare attraverso il lungo e paludoso iter legislativo italiano. Un iter che per evitare in ogni modo qualsiasi forma di tirannia esecutiva, ha perso tempo a cercare gabole su gabole per mettere bastoni tra le ruote e rallentare il sistema.
Nei periodi di crisi questo macchinoso procedimento si soffre e così invidiamo il tanto più malleabile sistema “gallico” la cui sfumatura di presidenzialismo elimina qualsiasi iperipocrisia burocratica.
L’emendamento voluto da Calderoli vorrebbe una modifica dell’articolo 56 della Costituzione, il nuovo testo così pronuncerebbe ” il numero dei deputati è di duecento”, e inoltre una sostanziale modifica del Senato attuale in Senato federale. Ora facciamo nostro l’ottimismo del Senatore e attendiamo un responso positivo dal Parlamento.
di Gabriele Tebaldi