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I riflettori puntati sulla De Girolamo

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Tranquilli, fra 24 ore nessuno parlerà più di lei e delle sue smanie di onorabilità, né tantomeno piangeranno gli agricoltori, che non si sono accorti di avere un ministro che si occupasse di loro. Letta ha accettato le sue dimissioni ed ha assunto l’interim del dicastero, mentre correvoce che Berlusconi sia pronto a raccoglierla (o riaccoglierla) nell’interno di FI qualora lo volesse.

D’altronde la Polverini (dopo lo scandalo della regione Lazio) è stata sistemata in parlamento, così come è successo per Formigoni dopo quello della Lombardia, che ora da senatore si è schierato con Alfano. C’è pure da aspettarsi una nuova locazione per Mastropasqua, presidente dell’Inps, indagato a Roma per truffa, abuso d’ufficio, falso ideologico e quant’altro, per cartelle cliniche gonfiate nell’ospedale israelitico che dirige.

Gira e rigira, chi è entrato nel giro non esce mai dal transatlantico che naviga col “gattopardo” ben issato sulla prua. Spenti i riflettori, a coloro beccati con le dita nella marmellata viene subito offerta un’altra comodissima poltrona perché possano continuare ad accumulare denaro alle spalle dei cittadini, mentre i giornalisti raccontano la politica “fatta” da questa gente che, quando va bene, si limita ad essere non all’altezza della situazione.

Dulcis in fundo gli automobilisti (quelli che non viaggiano sulle auto blu) vogliono dare un consiglio ad Alfano. Deve smetterla di impuntarsi sul fatto che gli elettori hanno il diritto di scegliersi il proprio deputato per fare piacere a Letta di cui è vice. Non frega a nessuno di scrivere sulla scheda un nome fra i 4-5 imposti dai partiti. Gli converrebbe invece dimettersi, perché la clemenza di Berlusconi non ha limiti, e sicuramente lo candiderà nelle liste bloccate della prossima tornata elettorale. Diversamente il suo partito è destinato all’estinzione, Fini docet.

Giuseppe Franchi, Noi automobilisti.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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