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Case e auto: facili prede degli avvoltoi

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Sono entrambe tante ed in bella vista.
I dati permettono subito di identificare un proprietario nel primo caso (anche se deve pagare il mutuo per 30 anni) ed un qualsivoglia intestatario nel secondo, qualora si verifichino infrazioni stradali e non solo. Le prime sono ferme, le seconde per muoversi hanno bisogno di carburante.
Sono beni (mobili ed immobili) per i quali i cittadini sono disposti a qualsiasi sacrificio pur di non rinunciarvi, anche perché spesso non possono farne a meno. Diventa quindi un gioco da ragazzi calcare la mano con oneri fiscali opprimenti. Fino al 1973 solo il 60% delle famiglie italiane disponeva di una vettura. Ora l’80% ne possiede due ed anche tre, quindi lo Stato (lungimirante) fin dal 1982 (legge 853 del 30-12-82) pensò di tramutare il vecchio” bollo” di circolazione (da pagare periodicamente e solo in caso di circolazione dinamica) in un’imposta di proprietà obbligatoria annuale (anche se l’auto rimane ferma in garage) aumentando pure le accise sulla benzina ogniqualvolta c’era bisogno di fare cassa subito, senza dimenticare i ritocchi sui pedaggi autostradali e la riduzione di spazi per i posteggi non a pagamento. Lo stesso discorso vale per le case, perchè agli italiani sta molto a cuore “il mattone”. Considerato il numero consistente di appartamenti di proprietà, Amato nel 1992 introdusse l’ICI (ed anche l’ISI, l’imposta straordinaria una tantum), Prodi la ridusse del 40% nel 2004, e Berlusconi la eliminò sulle prime case nel 2008.

Ma fu una parentesi che durò poco, perché arrivò l’IMU di Monti che sparò pallettoni a destra e a manca. I governi hanno fatto e fanno sempre i loro porci comodi per rimpinguare l’erario, i politici ora si dedicano anima e corpo ad una nuova legge elettorale che non porterà mai cambiamenti economici perché in parlamento finirà sempre il pensiero unico europeista (schiavo dei banchieri). Non ci sarebbe da stupirsi se i “cervelloni” studiassero altri balzelli per incamerare denaro a favore della crescita economica che vedono solo loro. Magari potrebbero colpire i balconi che sporgono dalle facciate, oppure le verande, non si sa mai. ICI, IMU, TARES, TASI, IUC , le sigle si moltiplicano come gli avvoltoi che ci divorano.
Finiamola di avere paura. Uniamoci per abbatterli, senza avere paura di avere coraggio.

Giuseppe Franchi

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Di Redazione Elzeviro.eu

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