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Il parlamento è abusivo

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E’ fare due più due, non ci vuole il populismo di Beppe Grillo per dire che il Parlamento italiano è abusivo. Ciò è ormai palese dopo la sentenza di ieri della Corte costituzionale che bolla come illegittima la legge elettorale del 2005, sia nel premio di maggioranza conferito comunque, senza soglia, al partito che abbia preso più voti, sia pure nella facoltà di “bloccare” le liste e scegliere a tavolino i parlamentari in segreteria di partito.

Pd e Pdl, che tanto si sono stracciati le vesti a cagione della necessità, tacciata come imminente, di modificare la Calderoli, salvo averla introdotta e mai modificata, ora dovranno, gioco forza, adattarsi.Resta il fatto che il Parlamento, un’accozzaglia di nominati e non votati, è perlopiù illegale ed eletto in netto contrasto con la logica democratica. Così come è illegittima la governabilità del Partito democratico, che è concessa ad un partito che governa con il 55% dei seggi e poco più del 20% dei voti. Dov’è la democrazia?

La legge Acerbo, approvata durante gli anni Venti (1923) conferiva i due terzi dei seggi su scala nazionale alla lista che ottenesse il 25% dei voti, e non alla lista che ottenesse più voti, come è oggi. E’ paradossale che una legge emanata durante la dittatura consentisse la governabilità assoluta con una soglia che oggi, in piena democrazia, è scomparsa!

La Consulta, però, è anche espressione del presidente della Repubblica, eletto dal precedente parlamento di nominati e confermato da questo, quindi è in parte abusiva anch’essa, come il Capo dello Stato e le istituzioni politiche più importanti e legate al parlamento. Ora sappiamo (con certezza) che chi ci governa è lì seduto illegalmente (la Corte se ne accorge solo 7 anni dopo l’ultima riforma elettorale), e sappiamo che nell’immediato non cambierà, comunque, un bel niente.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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