Alan Greenspan, ex numero uno della Federal Reserve non ha dubbi, l?euro può essere salvato solo da una vera unione politica.
Non è possibile alcuna unione economica o fiscale, almeno senza prima aver stabilito quella politica, anticamera per una più organica strategia finanziaria. In altre parole, la prima cosa da fare sarà riorganizzare il sistema sociale su basi più omogenee soprattutto in un panorama che ha visto proprio il tessuto sociale come solo ed unico paracadute contro la crisi e prima vittima di questa. In effetti durante la crisi a restare forti, e troppo, sono state le classiche economie casseforti, quelle dei paesi del nord, Germania in testa, contro invece i sempre più gravi problemi economici della parentesi meridionale, la quale mentre sono rimasti bassi e stabili per la Germania e alcuni altri paesi come l’Olanda, Austria e Finlandia, a dimostrazione del fatto che l?impostazione di base è squilibrata.
Ma di unione politica è altrettanto difficile parlare visto che in sede di scelte monetarie e in primis di Bce, proprio Germania, Austria e Olanda hanno votato no alla scelta di tagliare il costo del denaro. Dell?odio della Germania nei confronti dell?inflazione si è spesso parlato, ma quello che sorprende è il fatto che la contrapposizione tra i due blocchi, quello sud e quello nord si stia spostando anche all’interno della Banca Centrale proprio nel momento in cui Draghi sta lavorando per dare vita a un?unione bancaria. Unione verso la quale lo stesso Greenspan si è dichiarato scettico.
Demetrio Morabito